Come si mimetizza un polpo?
Un formidabile video mostra la capacità di polpi e simili di scomparire sui fondali marini
Diverse specie di calamari (Theuthida), polpi (Octopoda) e seppie (Sepiidae) sfuggono ai predatori mimetizzandosi sui fondali marini. Per farlo, modificano il colore e i motivi sulla loro pelle adattandoli a quelli dell’ambiente circostante. Il fenomeno era noto da tempo, ma ora grazie a un nuovo filmato i ricercatori potranno ulteriormente approfondire lo studio sulle tecniche di mimetizzazione di questi animali.
La gamma di colori che riescono a imitare è però limitata e, come mostra il video, riescono a “scomparire” ingannando la vista di molti predatori. Sulla loro pelle questi animali marini hanno migliaia di cromatofori, cellule del derma che contengono al loro interno tanti piccoli granuli colorati. Questi possono rimanere concentrati intorno al nucleo, dando quindi una colorazione molto tenue, oppure espandersi all’interno della cellula dando una colorazione più scura e uniforme. In alcune specie i cromatofori si allargano coprendo un’area grande fino a quindici volte quella iniziale.
I cromatofori sono di diversi colori e, a seconda di come si espandono e si dispongono, consentono a questi animali di assumere la giusta colorazione per nascondersi. Altre cellule della pelle sono in grado di riflettere la luce, così da compensare la mancanza di altri colori. Inoltre, a seconda della posizione che assumono, queste specie marine possono cambiare i motivi sulla loro pelle imitando così quelli di una roccia, della sabbia o di un’alga.
Il video è stato realizzato dal biologo Roger Hanlon del Marine Bilogical Laboratory di Woods Hole (Massachusetts) con la collaborazione di Flora Lichtman per Science Friday.