I funerali dei copti uccisi in Egitto
Migliaia di persone hanno partecipato alle cerimonie per le persone morte domenica negli scontri con l'esercito
Migliaia di persone ieri hanno partecipato ai funerali dei cristiani copti uccisi nella notte di domenica al Cairo durante gli scontri con l’esercito davanti alla sede della tv di Stato. La cerimonia, la seconda dopo quella di lunedì, si è svolta nella cattedrale di Abbassiya.
I copti avevano indetto una manifestazione per protestare contro le persecuzioni e le violenze subite negli ultimi mesi. La settimana scorsa una loro chiesa era stata distrutta a Merinab, nel sud dell’Egitto, dopo che il governatore di Aswan aveva annunciato che l’edificio era stato costruito senza i dovuti permessi. A maggio nove cristiani copti erano stati uccisi nel quartiere di Imbaba, al Cairo, da un gruppo di musulmani ultraconservatori salafiti. A marzo 13 persone erano morte in altre violenze nei dintorni del Cairo. Lo scorso primo gennaio 21 persone erano rimaste uccise dall’esplosione di un’autobomba ad Alessandria, in Egitto, di fronte a una chiesa di cristiani copti.
La giunta militare egiziana continua a negare le proprie responsabilità nella morte dei 24 copti cristiani, ma le immagini e i video che sono iniziati a circolare in rete negli ultimi giorni hanno testimoniato la durezza della repressione, con i carri armati che in alcuni casi inseguivano i manifestanti. Papa Shenouda, la massima autorità della comunità dei cristiani copti in Egitto, ha condannato duramente il governo e si teme ora che l’episodio possa inasprire ulteriormente le tensioni con il resto della popolazione. I copti rappresentano il dieci percento della popolazione egiziana.