Che cosa succede il 15 ottobre?
Le cose da sapere sulla giornata di protesta mondiale
Sabato prossimo, 15 ottobre, decine di migliaia di persone organizzeranno marce e manifestazioni in tutto il mondo per protestare contro le risposte della politica e del settore privato alla crisi economica, ritenute inefficaci e a sfavore dei giovani. L’iniziativa è ispirata a quelle dei cosiddetti Indignados spagnoli e dei manifestanti che in questi giorni si stanno dando da fare negli Stati Uniti con Occupy Wall Street e le altre marce di protesta. L’idea è di coinvolgere il maggior numero possibile di manifestanti da Italia, Francia, Germania, Russia, Stati Uniti, Polonia, Regno Unito, Paesi Bassi, Tunisia e diversi paesi nel Sudamerica.
L’iniziativa, spiegano sul País, è partita dalla Spagna e in poco tempo ha raccolto l’adesione di altri gruppi – più o meno organizzati – in giro per il mondo. Le ragioni della protesta sono molteplici e, benché non siano sempre del tutto chiare, possono essere divise in quattro grandi filoni: contro il sistema finanziario, paradisi fiscali compresi; contro il potere politico e i politici che hanno perso contatto con la realtà e con la popolazione; contro le iniziative militari, comprese quelle della NATO; e infine contro il potere mediatico, accusato di non dare spazio sufficiente al dissenso e di soffocare le voci libere, anche sulla Rete.
Tenere traccia di tutte le iniziative previste per il 15 ottobre è sostanzialmente impossibile. I gruppi che parteciperanno sono centinaia in diverse parti del mondo, si stanno organizzando attraverso i social network e non sempre segnalano le loro iniziative sugli spazi online nati per raccogliere i principali appuntamenti per sabato prossimo. I siti che tengono traccia della diffusione dei diversi movimenti e che consentono di farsi un’idea più accurata delle iniziative stanno pubblicando le prime notizie in queste ore. AgoraBrussels si è posto l’obiettivo di fornire informazioni e dettagli su quanto sta accadendo in questi giorni a Bruxelles, la città che ospita la Commissione europea, verso cui si stanno muovendo o sono arrivate marce di protesta partite da diversi paesi europei.
La manifestazione prevista a Bruxelles dovrebbe essere una delle più affollate e si svolgerà a pochi giorni dall’inizio del vertice dei leader europei, previsto per il 17 e il 18 ottobre per affrontare la crisi dell’euro. Su Scoop.it c’è una intera sezione che mette insieme più informazioni sulle marce verso Bruxelles e su cosa accadrà nei prossimi giorni. Ci sono anche video, fotografie e altri contenuti.
I testi del sito 15october sono già tradotti in una ventina di lingue e invitano a unirsi alle diverse manifestazioni previste in giro per il mondo. Circolano decine di hashtag – le parola chiave da usare sui social network – riguardo le manifestazioni del 15 ottobre, ma la più diffusa in questo momento è #globalchange. Lo slogan dell’iniziativa ricorda che «È ora che ci uniamo. È ora che ci ascoltino. Genti di tutto il mondo, fatevi sentire!», cui segue un comunicato:
Il 15 Ottobre gente di tutto il mondo prenderà le strade e le piazze.
Dall’America all’Asia, dall’Africa all’Europa, la gente si sta alzando per rivendicare i propri diritti e chiedere una democrazia autentica. Ora, è arrivato il momento di unirci tutti in una protesta non
violenta a scala globale.
Chi esercita il potere agisce a beneficio di una minoranza, ignorando la volontà della grande maggioranza e senza tenere conto del costo umano o ecologico che dobbiamo pagare. Questa situazione intollerabile deve finire.
Uniti in una sola voce, faremo sapere ai politici e alle elite finanziarie a cui sono asserviti, che ora siamo noi i popoli che decideremo il nostro futuro. Non siamo merce nelle mani di politici e banchieri che non ci rappresentano.
Il 15 Ottobre ci troveremo in piazza per mettere in moto il cambiamento globale che vogliamo. Manifesteremo pacificamente, dibatteremo e ci organizzeremo fino a riuscirci.
È ora che ci uniamo. È ora che ci ascoltino. Facciamo nostre le strade del mondo il 15 Ottobre!
Sul portale è disponibile anche una mappa, tuttora in aggiornamento, dove vengono segnalate le iniziative previste per la giornata di sabato. Se ne contano già a Roma, Milano, Torino, Firenze e Bolzano. C’è anche una pagina su Facebook, che al momento raccoglie meno di 14.000 iscritti. La pagina italiana “15 ottobre: un milione di indignati verso il Parlamento” di iscritti ne conta 18.000 e dice:
Siamo sull’orlo del baratro, la bancarotta è ormai vicina. Scioperare non basta per farli intimorire. Appuntamento 15 ottobre 2011, ore 14 piazza della Repubblica (che si chiama anche piazza esedra, a poche centinaia di metri dalla stazione di Roma Termini). un milione di cittadini indignati marceranno verso Montecitorio al grido “CHE SE NE VADANO TUTTI”. Senza bandiere di partito ma con tende e sacchi a pelo. Prima che sia troppo tardi. Iniziano i preparativi.