Si allarga la chiazza in Nuova Zelanda
La nave cargo incagliata ha perso almeno 20 tonnellate di carburante, il suo serbatoio ne conteneva 2000
Le cattive condizioni meteorologiche stanno complicando le operazioni di arresto della perdita di carburante dalla nave cargo liberiana incagliata al largo della Nuova Zelanda. La nave si è incagliata mercoledì scorso e ha già perso in mare almeno 20-30 tonnellate di carburante, che hanno formato sulla superficie una grande chiazza lunga oltre 5 chilometri. Il serbatoio della nave contiene 2000 tonnellate di carburante. La marina neozelandese sta cercando di aspirare il carburante dalla nave, così da impedire che questo si riversi in mare, e ha già cominciato le operazioni per ripulire le acque contaminate. Il maltempo previsto per oggi nella regione però rallenterà le operazioni e rischia di spezzare in due la nave, che è piena di container.
Le autorità hanno diramato alla popolazione l’ordine di non mangiare pesce pescato nelle acque circostanti la nave. Non ci sono prove che il carburante abbia già raggiunto la costa, ma le mutevoli condizioni meteorologiche e la diffusione della chiazza suggeriscono cautela. Il primo ministro neozelandese John Key è stato a Tauranga, la città più vicina al luogo dell’incidente, e al termine della sua visita ha dichiarato che la priorità rimane la rimozione del carburante ancora all’interno della nave. Poi bisognerà alleggerire la nave rimuovendo i container, infine spostarla verso la scogliera. Due inchieste sono già state aperte su quanto accaduto.
L’inviato della BBC in Australia, Duncan Kennedy, sostiene che le prossime 48 saranno decisive e faranno capire se l’incidente può essere contenuto o diventerà un disastro ambientale. Intanto sono stati approntati due centri di salvataggio per prestare soccorso agli animali in pericolo. Fino a questo momento sono stati trovati e ripuliti otto uccelli marini, compresi alcuni piccoli pinguini.