C’è un massacro al Cairo
I cristiani che protestavano contro le persecuzioni sono stati attaccati dall'esercito, i morti sono almeno 24
Domenica sera al Cairo la protesta di un gruppo di cristiani copti contro la recente distruzione di una chiesa si è trasformata in una serie di prolungati scontri con la polizia e gruppi di musulmani in cui sono morte almeno 24 persone, secondo i primi bilanci.
I cristiani copti si erano radunati davanti alla sede della tv di stato. La loro protesta è stata da subito molto aggressiva e guidata da alcuni vescovi: venerdì della settimana scorsa una chiesa era stata distrutta a Merinab, nel sud dell’Egitto, dopo che il governatore di Aswan aveva annunciato che l’edificio era stato costruito senza i dovuti permessi. Il governatore Mustafa al-Sayed era tra i principali accusati da parte dei manifestanti, domenica. Le tensioni tra musulmani e cristiani – che sono circa un decimo della popolazione egiziana – durano da molto tempo: i cristiani protestano contro le continue persecuzioni. A marzo 17 persone erano morte in altre violenze nei dintorni del Cairo.
Secondo le prime ricostruzioni, alcuni abitanti della zona avrebbero cominciato a scagliare pietre e oggetti contro i manifestanti, dalla strada e dai balconi. Poi è intervenuto l’esercito, sparando, e le violenze sono diventate durissime. Intorno alle 22 italiane i mezzi di informazione egiziani parlano di circa venti morti, ma le violenze sono tuttora in corso e le foto che arrivano dal Cairo sono di corpi massacrati in gran numero. (ATTENZIONE: le immagini sono impressionanti).