La Germania torna a processare i nazisti
La condanna di John Demjanjuk per il lager di Sobibor sta facendo riaprire centinaia di indagini contro ex guardie naziste
In seguito alla condanna in primo grado di John Demjanjuk dello scorso maggio, in Germania potrebbero essere avviati nuovi processi contro chi prestò servizio a guardia dei lager nazisti. Secondo diversi procuratori tedeschi, la sentenza Demjanjuk costituisce un valido precedente per aprire nuove indagini in tempi brevi. Considerata l’età dei potenziali imputati, quasi tutti ampiamente oltre gli ottant’anni, i nuovi procedimenti potrebbero iniziare entro pochi mesi e in assenza di una condanna definitiva legata al caso Demjanjuk.
Dopo un processo durato diciotto mesi, John Demjanjuk fu dichiarato colpevole per aver collaborato all’uccisione di più di 28mila persone nel periodo in cui era a guardia del campo di concentramento di Sobibor, in Polonia. Secondo la Corte di Monaco di Baviera, anche se non aveva partecipato direttamente all’uccisione dei prigionieri, Demjanjuk si trovava comunque in un luogo costruito appositamente per lo sterminio ed è quindi da considerarsi complice negli omicidi avvenuti nel campo.
L’ex guardia delle SS ha 91 anni e ha ricevuto una condanna a cinque anni di carcere, pena che non sta ancora scontando in attesa della sentenza di appello. Demjanjuk nega di aver lavorato come guardia a Sobibor.
Secondo Kurt Schrimm, il primo responsabile dell’ufficio che si occupa delle indagini sui crimini commessi dai nazisti, i casi con caratteristiche simili a quello di Demjanjuk potrebbero essere circa un migliaio. Le indagini e il riesame di centinaia di documenti sono già in corso per avere un quadro più chiaro sul numero preciso di nuovi potenziali processi, legati a ex guardie naziste che vivono ancora in Germania o che si sono trasferite in altri paesi.