I direttori del Manifesto si dimettono
L'editoriale di Rangeri e Mastrandrea sulle difficoltà del giornale
I due direttori del Manifesto annunciano oggi con un editoriale le loro dimissioni e descrivono le difficoltà del giornale.
Il manifesto sta vivendo una delle fasi più difficili della sua vita, come sanno le nostre lettrici, i nostri lettori. A loro, compagne e compagni, va il ringraziamento mentre lasciamo la direzione. Abbiamo lavorato mentre era in corso una tempesta perfetta, “ereditando” un giornale in verticale calo di vendite, senza possibilità di fare investimenti, penalizzato dai pesanti (e oculatissimi) tagli all’editoria e dalla collettiva incapacità e obiettiva difficoltà di progettare una ristrutturazione aziendale come la situazione da tempo richiedeva. Negli ultimi mesi abbiamo fatto i conti con prepensionamenti e cassa integrazione, pagando perciò un caro prezzo: demotivazione, redazione e poligrafici a ranghi ridotti. Nonostante le grandi difficoltà di gestione quotidiana, è stato realizzato un restyling a costo zero, sono approdate al giornale preziose firme. Ma tutto ciò, come già sapevamo, non poteva bastare a invertire la rotta delle vendite: in queste condizioni di assoluta precarietà recuperare lettori, a fronte di una generale perdita di copie della carta stampata, si è rivelata una missione impossibile. Le nostre dimissioni sono un’assunzione di responsabilità.
(continua a leggere sulla rassegna stampa del Senato)