Il secondo tifone nelle Filippine
Le foto di Nalgae che ha colpito la zona settentrionale del paese a quattro giorni di distanza dai venti e dalla forti piogge di Nesat
Il tifone Nalgae ha colpito a partire dalle nove di mattina di sabato ora locale, le due di notte in Italia, la zona settentrionale delle Filippine. Si tratta del secondo tifone che interessa le Filippine settentrionali in meno di una settimana, dato che quattro giorni fa la zona è stata colpita dal tifone Nesat, con venti molto intensi e piogge pesanti. Il bilancio finale di Nesat, chiamato localmente Pedring, è stato di 50 morti, mentre finora si ha notizia di una sola morte causata da Nalgae (chiamato Quiel nelle Filippine), che ha fatto nuovi danni nella zona già colpita pochi giorni fa.
Molte persone le cui case sono state allagate o danneggiate da Nesat non sono riuscite a trovare riparo prima del passaggio del secondo tifone e si trovavano ancora sui tetti delle loro case. Decine di migliaia di persone erano invece sfollate nei centri di accoglienza o presso parenti e amici. Nalgae aveva un fronte di circa 500 km (con venti fino a 160 km/h), che ha coperto quasi tutta l’isola di Luzon, dove abitano 48 milioni di filippini e dove si trova la capitale, Manila. La zona centrale dell’isola, dove il tifone ha colpito più duramente, è densamente popolata e occupata soprattutto da comunità agricole.
Il tifone Nalgae dovrebbe essersi spento nel Mar Cinese Meridionale, che separa la Cina dalla Filippine, dopo aver attraversato Luzon da nordest a sudovest, intorno alle 5 del pomeriggio ora locale, le 10 del mattino in Italia. L’estensione della tempesta è stata comunque inferiore a quella del tifone Nesat, e i danni dovrebbero essere minori. I tifoni sono particolarmente comuni nelle Filippine: si formano nell’oceano Pacifico e raggiungono il paese circa venti volte all’anno.