Anwar al-Awlaki è stato ucciso
Era il più noto predicatore del terrorismo islamico e uno dei laeder di al-Qaida più pericolosi
Le forze di sicurezza dello Yemen hanno ucciso Anwar al-Awlaki, il più noto predicatore del terrorismo islamico e uno dei leader di al Qaida più pericolosi. La notizia è stata confermata dal ministero della Difesa yemenita: «Il terrorista è stato ucciso insieme ad alcuni suoi compagni». Anwar al-Awlaqi è lo stesso uomo che nei mesi successivi alla strage dell’11 settembre fu invitato a pranzo dagli Stati Uniti al Pentagono, perché allora considerato un leader moderato e interessante da avvicinare.
Anwar al-Awlaki, 39 anni, era nato negli Stati Uniti da una famiglia yemenita. Aveva trascorso parte dell’infanzia nel suo paese d’origine – dove il padre ricopriva il ruolo di ministro dell’Agricoltura – ed era tornato negli Stati Uniti per andare al college. In quegli anni si era avvicinato sempre di più alle dottrine fondamentaliste e aveva iniziato a intrattenere rapporti con i principali gruppi terroristi islamici, al Qaida compresa. Molto probabilmente era al corrente dell’attacco alle Torri Gemelle, essendo il leader spirituale di due degli attentatori.
L’uomo che viaggiava con dell’esplosivo sul volo partito da Amsterdam e diretto verso gli Stati Uniti il 25 dicembre del 2009 era un grande ammiratore di Awlaki, da cui fu reclutato e addestrato. Altri attentatori e terroristi hanno detto di essersi ispirati a lui: tra questi Faisal Shahzad, l’uomo che nel maggio del 2010 lasciò una macchina piena di esplosivo a Times Square; Roshonara Choudhry, la donna che accoltellò l’ex ministro britannico Timms; il maggiore americano Nidal Malik Hasan, autore della strage di Fort Hood. Le sue ampie attività di proselitismo su internet hanno fatto usare per lui l’espressione “il bin Laden della rete”. L’amministrazione Obama aveva autorizzato la sua “uccisione mirata”.