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  • Mercoledì 28 settembre 2011

Le accuse contro Rick Perry sul caso Willingham

Time racconta che cosa sapeva il governatore del Texas e quali informazioni trascurò nei giorni precedenti l'esecuzione di un uomo forse innocente

Negli Stati Uniti si parla di nuovo del caso Willingham, una delle vicende più discusse di esecuzione di una pena di morte per un uomo sulla cui colpevolezza, negli anni successivi alla condanna, sono stati sollevati pesanti dubbi. Il caso – che aveva acquistato grande notorietà dopo una lunga inchiesta del New Yorker, nel 2009 – è tornato oggi d’attualità per i sospetti sul ruolo avuto dal governatore del Texas Rick Perry, attualmente candidato alle primarie repubblicane, che a pochi giorni dall’esecuzione di Willingham rifiutò di rimandarla di 30 giorni per analizzare le nuove perizie sul rogo, e secondo alcuni ostacolò la commissione che doveva rivedere il caso. Perry è un grande sostenitore della pena capitale, come ha ribadito durante uno dei primi dibattiti in vista delle primarie repubblicane.

A riaprire la storia di Cameron Todd Willingham è un articolo di Time, intitolato «Il caso Willingham: Che cosa sapeva Rick Perry e quando». L’articolo ripercorre le tappe principali della vicenda di Todd Willingham analizzando soprattutto le informazioni in possesso del governatore del Texas nei quattro giorni precedenti la morte del condannato. La nuova ricostruzione si avvale soprattutto della testimonianza della cugina di Willingham, Patricia Cox, che cercò fino alla fine di salvarlo e che fu in stretto contatto con l’ufficio di Rick Perry e con il suo assistente fino al giorno prima dell’esecuzione.

Il 23 dicembre del 1991 la casa di Cameron Todd Willingham, a Corsicana, in Texas, andò a fuoco. L’uomo disse di essere stato svegliato dalle urla di una delle sue tre figlie e di aver provato a salvarle, ma che fu costretto ad uscire dalla casa per il fumo e il fuoco. I pompieri non riuscirono a salvare in tempo le bambine, che morirono tutte. Le perizie successive esclusero che si potesse trattare di un incidente: Willingham fu accusato di aver appiccato l’incendio per avere i soldi dell’assicurazione e venne condannato a morte nel 1992. Willingham si rifiutò sempre di dichiararsi colpevole.

Due settimane prima dell’esecuzione, Patricia Cox riuscì a convincere Gerald Hurst, famoso esperto di incendi ed esplosivi, a produrre una nuova perizia. Il tecnico studiò la documentazione sulla base della quale Willingham era stato condannato a morte e concluse che la perizia dei primi anni Novanta fosse del tutto fuori strada. Grazie alle conoscenze acquisite nel decennio successivo all’incidente nella casa di Willingham, Hurt produsse una nuova perizia dimostrando come la causa più probabile dell’incendio fosse stato un barbecue all’esterno della casa di legno. «Ci si domanda come sia stato possibile commettere così tanti errori nell’interpretare le prove», iniziava il suo rapporto. Patricia Cox e l’avvocato di Willingham consegnarono il rapporto all’ufficio del governatore Rick Perry il 13 febbraio del 2004, quattro giorni prima della data prevista per l’esecuzione.

Grazie alla ricostruzione della cugina di Willingham, confermata a Time dall’ufficio di Rick Perry, oggi sappiamo che cosa successe in quei quattro giorni.

Il contatto di Patricia Cox con l’ufficio del governatore del Texas era Mike Schofield, al tempo assistente di Perry. Patricia Cox ha solo parole gentili nei confronti di Schofield. «Nei dieci giorni prima dell’esecuzione, ci ho parlato quotidianamente», racconta oggi descrivendolo come un uomo educato, impegnato e solerte nel rispondere alle sue telefonate. «Mi disse che sarebbe stato lui in persona a informare il governatore sul nuovo rapporto la mattina dell’esecuzione». Patricia Cox parlò un’ultima volta con l’ufficio del governatore proprio quel giorno. È convinta che Schofield fosse consapevole dell’importanza delle nuove evidenze emerse nel rapporto. «Lo so per certo», dice. Schonfield le disse di avere discusso del rapporto con altri legali dell’ufficio del governatore.

Il 17 febbraio Patricia Cox andò al lavoro come ogni giorno. Aspettò che il telefono squillasse fino all’ultimo momento, ma la telefonata non arrivò mai. Chiamò Schonfield il mattino seguente, quando Willingham era già morto. «Mi fece le sue condoglianze, poi gli chiesi del rapporto, se ne aveva parlato con Perry. Mi disse di sì, che l’aveva portato con sé, ma che il governatore aveva ritenuto che visti tutti gli anni già passati in carcere una sospensione avrebbe solo prolungato i tempi di un’esecuzione che ci sarebbe stata comunque». L’unica volta che Rick Perry ha dato una giustificazione pubblica di quella scelta è stata durante un’intervista con il quotidiano di Dallas Morning News, dove disse di essere stato a conoscenza di quel rapporto: «Conosco il rapporto degli esperti», disse facendo il segno delle virgolette con le mani per far capire il suo scetticismo.

Lucy Nashed, la vice capo ufficio stampa di Perry, ha confermato che il rapporto Hurst arrivò nell’ufficio del governatore solo il giorno dopo l’esecuzione di Willingham, ma che Perry ne era a conoscenza da prima. «Come con tutti i casi di condanne a morte, il governatore era stato informato su tutti i fatti che riguardavano il caso. Dopo averlo analizzato, valutò che non contenesse sufficienti elementi per sospendere l’esecuzione».

Nel 2008, la Texas Forensic Science Commission avviò una nuova inchiesta sul caso Willingham. Craig Beyler stilò un rapporto che echeggiava quello di Hurst: «Non ci sono elementi per sostenere che si fosse trattato di un incendio doloso», scrisse. Ma alla fine del settembre 2009, pochi giorni prima che la commissione ascoltasse la testimonianza di Beyler – e a pochi mesi di distanza dalle elezioni in Texas – Perry sostituì il capo della commissione e altri due membri. Poi affossò l’inchiesta.

Durante il dibattito per le primarie repubblicane dello scorso 7 settembre, il moderatore Brian Williams introdusse il tema della pena di morte e delle esecuzioni in Texas facendo notare che da quando Rick Perry era diventato per la prima volta governatore del Texas erano già state uccise 234 persone. «Ha problemi a dormire di notte all’idea che qualcuno di questi potesse essere innocente?», gli chiese. «No, signore. Non ho mai avuto problemi con questo», rispose Perry senza nessuna esitazione. «Nello Stato del Texas, se uccidi uno dei nostri bambini o un poliziotto o un altro dei nostri cittadini, dovrai affrontare la giustizia dello stato del Texas, e questo vuol dire che verrai giustiziato». Il pubblico, composto da elettori repubblicani, esplose nel più grande applauso della serata.