A che punto è Christchurch
Le foto della città neozelandese a sette mesi dal terremoto che ha ucciso 181 persone (e le scosse continuano)
Il 22 febbraio scorso, una violenta scossa di terremoto aveva colpito la città di Christchurch e la regione di Canterbury nell’Isola del sud della Nuova Zelanda. Il terremoto di magnitudo 6.3 ha causato la morte di 181 persone e ha distrutto o danneggiato molti edifici. Nei mesi successivi Christchurch è stata colpita da circa 8.000 scosse di assestamento – tra cui una ancora oggi, mercoledì 28 settembre – e il 13 giugno una scossa particolarmente forte ha causato ulteriori danni alla città.
Le autorità neozelandesi hanno stabilito che il terremoto di febbraio ha danneggiato più di 100 mila edifici e oltre 10 mila case hanno subito danni talmente gravi da richiedere la demolizione. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che il costo della demolizione e della ricostruzione sarà di almeno 12 miliardi di dollari. Il centro della città è stato distrutto: il campanile della cattedrale di Christchurch è crollato, il palazzo a sei piani da cui trasmetteva il canale televisivo di Canterbury è collassato, il Grand Hotel Chancellor, di 26 piani, era sul punto di crollare ed è stato in seguito demolito. A sette mesi dal terremoto molti edifici pericolanti nel centro della città continuano a venire demoliti.
Il 17 ottobre inizieranno le udienze dell’inchiesta pubblica che ha il compito di fare chiarezza sul crollo di numerosi edifici. L’udienza si svolgerà in una chiesa appositamente adibita a questa funzione dato che gran parte degli edifici pubblici è crollata durante il sisma. Nel frattempo la Commissione per il terremoto ha pubblicato un rapporto secondo cui 40 persone sono morte per la mancanza di rinforzo nella muratura dei palazzi, e ha stabilito che circa 3.800 edifici in Nuova Zelanda devono essere rafforzati per soddisfare il 67 per cento degli standard richiesti per le nuove costruzioni. Il costo dell’operazione è di almeno 2 miliardi di dollari.