Evo Morales cede agli indigeni
Il presidente boliviano ha sospeso i lavori per la costruzione di un'autostrada, dopo le molte proteste e le accuse di "tradimento"
Il presidente della Bolivia Evo Morales ha bloccato i lavori di costruzione dell’autostrada che avrebbe dovuto attraversare tutto il paese per collegare il Brasile con alcune città portuali in Cile e in Perù affacciate sul Pacifico. L’intervento era stato finanziato da un fondo della Banca nazionale brasiliana pari a 415 milioni di dollari.
Il progetto autostradale era stato duramente contestato dagli ambientalisti e dagli indigeni boliviani, che erano stati tra i suoi principali sostenitori durante la campagna elettorale e che ora invece lo accusano di avere tradito le sue promesse sulla tutela dell’ambiente. L’autostrada avrebbe dovuto attraversare il Parco nazionale degli indigeni Isiboro-Secure, dove vivono circa 15.000 indios che si sostentano con caccia, pesca, e raccolta di frutti.
«Apriremo un dibattito e poi ci sarà un referendum: fino a quel momento il progetto è sospeso», ha annunciato Morales. Negli ultimi giorni l’intensità delle proteste era notevolmente cresciuta e in alcuni casi la polizia era intervenuta con la forza per allontanare i manifestanti che cercavano di bloccare i lavori. Morales ha negato di avere ordinato alla polizia di intervenire in questo modo e ha condannato «le violenze, gli eccessi e gli abusi».