Che cosa succede a Parma
La Guardia di Finanza ha arrestato un assessore, nell'ennesimo scandalo giudiziario all'interno della giunta di centrodestra guidata da Pietro Vignali
Questa mattina a Parma la Guardia di Finanza ha arrestato quattro persone: l’assessore alla Scuola e all’Infanzia Giovanni Paolo Bernini, il suo collaboratore Paolo Signorini, e due imprenditori. L’accusa è di corruzione. Secondo i pm, Bernini avrebbe “intascato una tangente di 8mila euro per favorire la società Copra di Piacenza nell’assegnazione degli appalti per la ristorazione delle scuole pubbliche dell’infanzia ed elementari della città”. La tangente sarebbe stata pagata attraverso una finta sponsorizzazione a una società sportiva, che poi avrebbe girato il denaro a Bernini e Signorni.
Bernini avrebbe chiesto inoltre l’assunzione di un suo conoscente alla ditta che si era aggiudicata l’appalto e, in un’altra occasione, si sarebbe interessato per modificare la destinazione d’uso di un immobile di uno dei due imprenditori, ricevendo in cambio “iPad e altro materiale”. Secondo la Finanza l’assessore e il suo collaboratore definivano le tangenti “conferenze stampa”, quando erano al telefono, tanto da generare a volte degli equivoci.
Non è la prima volta che l’attuale giunta di Parma, di centrodestra e guidata dal sindaco Pietro Vignali, finisce al centro di uno scandalo giudiziario. A giugno la Guardia di Finanza aveva arrestato 11 persone, tra cui il comandante della polizia municipale, per una storia di tangenti e sottrazione di fondi del Comune tramite consulenze fittizie, fatturazioni gonfiate e servizi mai resi. Lo scorso novembre Andrea Costa, dirigente di una holding del comune di Parma, era stato costretto alle dimissioni da un avviso di garanzia per abuso d’ufficio. A giugno gli scandali e gli arresti in Giunta avevano portato un bel pezzo di cittadinanza a chiedere le dimissioni del sindaco Vignali, anche con proteste e manifestazioni di piazza.
Lo scorso luglio Pietro Vignali era stato condannato dalla Corte dei Conti insieme all’ex sindaco Elvio Ubaldi a rimborsare al Comune di Parma rispettivamente oltre 23.000 e 21.000 euro. Il comune aveva stipulato delle polizze assicurative per tutelare i propri amministratori in caso di errori gestionali: in caso di sperpero di denaro pubblico, in pratica, a pagare non sarebbero stati loro ma le compagnie assicurative, già pagate con denaro pubblico.
– La macchina dei debiti di Parma
foto: PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)