Lo UARS si è schiantato sulla Terra
Il satellite è arrivato tra le 5 e le 7 di questa mattina, ben lontano dall'Italia, e non ha fatto male a nessuno
La NASA ha confermato attraverso il suo account su Twitter, alle 9.22 ora italiana, che il satellite UARS è precipitato sulla Terra.
Ora possiamo confermare che #UARS è caduto! I rottami sono caduti sulla Terra tra le 23.23 EDT di venerdì 23 settembre e l’1.09 EDT del 24 settembre.
L’orario annunciato dal tweet (compreso tra le 5.23 e le 7.09 ora italiana) è ancora generico, ma la NASA ha detto che sta lavorando per precisare ulteriormente l’orario di rientro. Quanto al luogo della caduta dei detriti, un’area della lunghezza di diverse centinaia di chilometri, quello che si sa al momento è che, nel periodo di circa due ore del rientro, “il satellite stava passando in direzione est sopra Canada e Africa, così come ampie zone degli oceani Pacifico, Atlantico e Indiano.” Parte del tragitto sopra il Canada e l’Africa è ricostruita sul sito N2yo, che ha seguito gli spostamenti del satellite in tempo reale. Alle 9.56 ora italiana, la NASA ha detto che il satellite è penetrato nell’atmosfera terrestre in un punto sopra l’Oceano Pacifico. Secondo informazioni riportate dalla BBC e non ancora confermate, alcuni detriti sarebbero caduti vicino a Okotoks, una cittadina del Canada occidentale a sud di Calgary.
La NASA assicurava da giorni che, a meno di circostanze eccezionali, il rientro del satellite non avrebbe causato alcun problema. Sul suo account di Twitter l’agenzia spaziale statunitense ha risposto a molte domande degli utenti e non ha risparmiato qualche osservazione ironica, dicendo che il pericolo maggiore posto dal satellite era quello di tagliarsi con i bordi di metallo provando a raccogliere i pezzi da terra (i resti non sono neppure incandescenti, perché per decine di chilometri alla fine della caduta l’atmosfera li raffredda, dopo averli scaldati). La NASA ha anche precisato che i pezzi del satellite appartengono agli Stati Uniti, il paese che l’ha costruito, come stabilito da alcuni accordi internazionali della fine degli anni Sessanta.
foto: NASA via Getty Images