L’inchiesta sui rimborsi dei professori universitari
La Guardia di Finanza ha indagato per due anni su oltre 3 milioni di euro spesi impropriamente in tre istituti per la formazione post-universitaria
Maria Vittoria Giannotti racconta sulla Stampa di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza sulla gestione finanziaria di tre istituti per la formazione post-universitaria: l’Istituto di studi umanistici di Firenze (ISU), l’Istituto italiano di Scienze Umane (SUM) e il Consorzio interuniversitario di studi umanistici. L’indagine è durata due anni e si è conclusa con l’iscrizione sul registro degli indagati di otto persone (le accuse sono di peculato, abuso d’ufficio, truffa aggravata e favoreggiamento personale). Tra gli indagati c’è anche Aldo Schiavone, professore universitario ed editorialista di Repubblica. I rimborsi e le spese irregolari avrebbero un importo totale di 3 milioni di euro.
Decine di pranzi e cene in ristoranti esclusivi in compagnia di parenti e amici mascherati da impegni di lavoro. Viaggi in business class e soggiorni in alberghi costosi a beneficio di mogli e conoscenti addebitati sulle carte di credito dell’università. Ma anche corse in taxi fatte passare per indispensabili marche da bollo e assunzioni quanto meno sospette di familiari. E, dulcis in fundo, l’acquisto di bottiglie di vino giustificato come «spese di cancelleria». Il tutto, con un conto altissimo per la pubblica amministrazione: oltre tre milioni di euro. È stato un esposto a dar vita all’inchiesta delle Fiamme Gialle sulla gestione «dissennata» – così la definiscono gli inquirenti – delle finanze di tre prestigiosi enti di alta formazione post-universitaria: l’Istituto di studi umanistici di Firenze (Isu), l’Istituto italiano di Scienze Umane (Sum) e il Consorzio interuniversitario di studi umanistici.
Ieri il sostituto procuratore Giulio Monferini ha chiuso il cerchio di un’indagine durata due anni e portata avanti con un puntiglioso esame di scontrini e ricevute: sul registro degli indagati, con le accuse, a vario titolo, di peculato, abuso d’ufficio, truffa aggravata e favoreggiamento personale, sono finiti in otto. Tra loro, Aldo Schiavone, autorevole docente di Diritto Romano, nonché intellettuale ed editorialista, che del Sum è stato fondatore e direttore e il suo successore, il noto latinista Mario Citroni.
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