Una rivista online per adolescenti (modaiole e femministe)
Cos'è Rookie Mag, di cui si discute negli Stati Uniti, e chi è la quindicenne che l'ha creata
Tavi Gevinson ha 15 anni, vive a Chicago ma sua madre è norvegese, tiene un blog personale e di moda, Style Rookie, da quando aveva 11 anni. È diventata famosa nel circolo dei cosiddetti fashion blogger, che le riconoscono una scrittura matura ma fresca e un approccio raffinato e originale sia alle questioni che hanno a che fare con l’abbigliamento che a un certo tipo di idee e di gusti culturali, considerati eccentrici per la sua età. Negli anni Tavi Gevinson ha collezionato una serie di collaborazioni con riviste e grandi firme della moda. I suoi genitori non hanno capito fino in fondo cosa faceva finché non le hanno dovuto dare il permesso per comparire in un articolo del New York Times.
Partendo dal presupposto che non tutte le teenager possono essere inscatolate negli stereotipi dell’offerta culturale rivolta a quella fascia d’età, che è un momento di curiosità molteplici e di formazione del carattere, e che forse le uniche persone in grado di rivolgersi agli adolescenti sono gli adolescenti stessi, Tavi ha sfruttato le sue conoscenze, la sua popolarità e le sue risorse per fondare una sua rivista online: Rookie Mag. Il progetto lo racconta lei stessa nella Editor’s letter.
Quando ho cominciato a riflettere sulla possibilità di creare Rookie, circa un anno fa, mi sembrava dovesse essere la sede perfetta per l’incontro tra contenuti esteticamente gradevoli e scrittura brillante. Man mano che mi addentravo nel mio primo anno di scuole superiori, ho cominciato a sentire il bisogno di qualcosa di più. Penso che fosse il risultato di un qualche esperienza strettamente personale mista ad altre più tipiche per le ragazze della mia età. Ma non voglio neanche pensare a cosa definisca «la tipica ragazza adolescente», o se rientro in quello stereotipo, o se è quello il tipo di persona che leggerà Rookie. Sembra che interi settori aziendali si basino sulla risposta a queste precise domande. Chi è la tipica teenager? Cosa desidera? (E, la maggior parte delle volte, Come possiamo ottenere la sua paghetta?)
Non ho la risposta. Rookie non è la vostra guida a Come essere una teenager. Non è il vostro opuscolo a Come essere giovani donne. […] È, semplicemente, un insieme di cose da leggere e da guardare che a noi piacciono e in cui crediamo. Mentre è sempre pericoloso generalizzare un gruppo di individui, credo che alcune esperienze siano in qualche modo trasversali all’essere un adolescente, specialmente una adolescente. Rookie è un posto che cerca di trarre il massimo dal dolore e da quelle stranezze che fanno rabbrividire e che sono parte dell’essere una teenager. E quando diventa difficile apprezzare queste cose, abbiamo anche contenuti semplicemente divertenti o visivamente piacevoli. E quando non ne potete più di dover essere felici tutto il tempo, troverete lunghissimi sfoghi da far alzare gli occhi al cielo.
Rookie, come recita la presentazione, è «un sito per ragazze adolescenti. Con contenuti tematici mensili, aggiorniamo tre volte al giorno, cinque giorni a settimana, e siamo felici di offrirvi milioni di pessime battute». Rispetta lo stile fresco che Tavi già usava sul suo blog e divide equamente l’attenzione tra argomenti più leggeri e tematiche delicate, invita alla collaborazione sia firme importanti (il primo articolo riportava consigli scritti appositamente dai «nostri adulti preferiti»: Joss Whedon, Zooey Deschanel, Jack Black…) che ogni lettore o lettrice del sito.
Il tema di questo primo mese è Beginnings, inizi, e corrisponde ovviamente al mese di rientro dalle vacanze scolastiche. Contiene recensioni, interviste, un tutorial per imparare ad andare in skateboard, retrospettive (dieci anni dopo) di un normalissimo primo bacio, una guida alla sopravvivenza dai bulli, un po’ di attivismo femminista.
Kara Jesella, che è stata caporedattrice di Teen Vogue, ha dedicato un articolo su Slate a come il progetto di Tavi Gevinson riesca a coniugare perfettamente moda e femminismo, due mondi che difficilmente (almeno all’apparenza) si sovrappongono.
Ho capito che le giovani femministe non sentivano più il bisogno di scusarsi per il loro interesse nella moda. Ma perché? Magari il cauto femminismo accennato in alcuni articoli dei giornali di moda che hanno letto durante la crescita ha fatto presa. Oppure, anche, il più o meno esplicito femminismo inserito in altri aspetti della cultura pop della loro infanzia – come guardare il personaggio di fantasia Buffy prendere a calci in culo i ragazzi in Buffy l’ammazzavampiri. Inoltre questa generazione di ragazze è più a suo agio con la cultura gay, che è allineata a un ideale femminista e che valorizza l’importanza dell’abbigliamento per la creazione della propria identità, in un modo che la seconda ondata di femminismo ha sempre appoggiato. Se donne mascoline e uomini effemminati possono apprezzare e definire la propria identità tramite la moda, possono farlo anche le teenager, anche se eterosessuali.
Ha senso che Gevinson incarni questo nuovo, non tormentato approccio ai suoi interessi. In primo luogo, era nota nell’ambiente della moda prima di cominciare a scrivere regolarmente di femminismo. Inoltre la posta è più bassa: il suo brand ha avuto inizio con il blog e con Tumblr, questo significa che non è particolarmente considerata dai pubblicitari che vogliono esibire le loro collezioni autunnali in un contesto apolitico.