Satellite? Quale satellite?
Aggiornamenti sul rientro del satellite UARS e qualche dritta per seguirlo (è davvero molto difficile che cada in testa a qualcuno, ripete ancora la NASA)
Il satellite UARS (Upper Atmosphere Research Satellite) sta per finire la sua vita nello spazio. Da sei anni sta percorrendo orbite sempre più strette intorno alla Terra, e nelle prossime ore entrerà nell’atmosfera terrestre, prendendo fuoco e distruggendosi in gran parte. Qualche detrito (pesante fino a 140 kg) potrà arrivare a colpire la superficie terrestre, ma visto che questa è ricoperta per il 75 per cento da acqua e che ampie zone sono poco o nulla popolate, la possibilità che i detriti colpiscano qualcuno è molto bassa. Un tweet sull’account Twitter della NASA, inviato oggi intorno alle 14.20 ora italiana, dice chiaramente:
Le probabilità che tu (sì, dico proprio TU) verrai colpito oggi da un pezzo del satellite UARS sono una su parecchie migliaia di miliardi. Molto improbabile.
Il satellite UARS è lungo dieci metri ed è in orbita dal 1991. Si tratta di un sistema di osservazione per lo studio dell’atmosfera terrestre e in particolare dello strato di ozono. Una delle ultime previsioni precise sul rientro, ma con un margine di incertezza di diverse ore, parla di un impatto con il suolo verso le tre del mattino del 24 settembre nell’Oceano Pacifico. L’area precisa dell’impatto (precisa per modo di dire: la scia di detriti sarà lunga circa 800 km) si conoscerà solamente due ore prima.
Per avere informazioni sulla posizione del satellite UARS esistono ci sono due siti aggiornati in tempo reale, Heavens Above e N2yo (che però è da diverso tempo irraggiungibile per le troppe visite).
Informazioni sulla sua posizione e altri aggiornamenti si trovano sull’account di Twitter ufficiale della NASA o sull’account (non ufficiale) UARS Reentry, oppure sulla pagina del sito della NASA dedicata al satellite. Molti materiali e curiosità sull’evento anche sul blog di Paolo Attivissimo.