La BCE comincia a parlare di default della Grecia
E anche il ministro delle Finanze greco ha detto che si tratta di uno scenario possibile
L’olandese Klaas Knot, membro del consiglio di governo della Banca Centrale Europea, ha dichiarato al quotidiano olandese Het Financieele che il default della Grecia è “uno degli scenari possibili” per risolvere la difficile situazione finanziaria del paese. Knot è anche il presidente della Banca centrale olandese.
È la prima volta che un membro della BCE parla apertamente della possibilità di un default greco, che fino a oggi è stato sempre escluso dalle istituzioni finanziarie dell’Unione Europea. La scorsa settimana il settimanale britannico The Economist aveva criticato molto apertamente questa esclusione, dicendo che bisogna prendere atto del fatto che la Grecia non sarà in grado nel prossimo futuro di far fronte agli impegni presi nei confronti dei suoi creditori.
Anche il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, secondo due quotidiani greci, avrebbe detto in una riunione ai suoi colleghi del partito socialista che il governo sta cercando di approvare le ennesime misure di austerità (con l’introduzione di nuove tasse) in modo da ottenere un secondo prestito di 109 miliardi di euro e evitare la bancarotta, ma che le altre due alternative da tenere in considerazione sono un ristrutturamento del debito o una bancarotta incontrollata dello Stato.
Il ristrutturamento del debito, in particolare, significa modificare i termini con cui il governo pagherà i suoi creditori che detengono titoli di Stato: in questo caso, Venizelos avrebbe parlato di una riduzione del 50 per cento del valore nominale dei titoli di Stato. Le azioni delle banche greche sono crollate del 9 per cento circa alla diffusione della notizia, e il ministro delle Finanze ha ribadito che il primo obbiettivo del governo è quello di evitare il default tramite l’aiuto dell’Europa.
Le prime vittime di un default greco, infatti, sarebbero le banche sia greche che straniere. I creditori privati della Grecia hanno già accettato lo scorso luglio di una riduzione del 20% circa nel pagamento dei titoli di stato greci che matureranno prima del 2020. Nella giornata di oggi ci sono state nuove discussioni sui piani europei per salvare le banche più esposte: la Commissione Europea ha detto che le banche dell’Unione hanno già ricevuto 420 miliardi di euro di finanziamenti straordinari dal 2008, e che queste sono più stabili rispetto a tre anni fa.
Il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos.
foto: LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images