S&P taglia i rating di sette banche italiane
La decisione segue la revisione del rating sul debito italiano, a causa dell'esposizione degli istituti di credito
Dopo avere tagliato il rating sul debito italiano, l’agenzia Standard & Poor’s ha fatto lo stesso con sette banche italiane titolari di parte di quel debito.
Standard and Poor’s ha tagliato il rating di 7 banche italiane a seguito della decisione di lunedì di abbassare il voto al debito sovrano dell’Italia. La scure cala sul rating a lungo termine di Mediobanca e di Intesa Sanpaolo e tre delle controllate di quest’ ultima Banca Imi, Cassa Risparmio Bologna e Biis che passano da A+ ad A, mentre restano immutate le valutazioni sul breve. Ridotto anche il rating di Findomestic e Bnl. Giudizio immutato per Unicredit il cui «outlook» passa tuttavia a negativo a causa della revisione del rischio sovrano. La notizia è arrivata come una doccia fredda sul colloquio al Quirinale del capo dello Stato Giorgio Napolitano con il premier Silvio Berlusconi. Alla forte preoccupazione per la situazione in cui versa l’economia del Paese, Berlusconi avrebbe replicato assicurando che è prossimo al varo un piano per la crescita.
LA DECISIONE – Il taglio del rating agli istituti di credito si è reso necessario per allineare al livello del Paese (appunto da A+ ad A) quelle banche che hanno almeno il 40% dei propri asset sul mercato domestico. Martedì gli analisti dell’agenzia americana avevano ventilato un possibile «meccanismo di trasmissione del downgrade sulle banche italiane attraverso il calo del valore dei titoli di Stato nei portafogli degli istituti di credito».