Rick Santorum attacca Google
Il nome del repubblicano ultraconservatore è stato associato da tempo a un neologismo sessuale piuttosto forte, e lui dice che il motore di ricerca dovrebbe rimediare
Rick Santorum ha accusato martedì scorso il motore di ricerca Google di non fare nulla per fermare una campagna satirica, partita nel 2003, che lo prende in giro a causa delle sue posizioni estreme e discriminatorie sull’omosessualità. Santorum è uno dei candidati repubblicani per la presidenza degli Stati Uniti. Le sue posizioni politiche sono molto conservatrici e ispirate al cattolicesimo più intransigente, e non ha praticamente nessuna speranze di essere il candidato repubblicano al momento delle elezioni.
Il problema di Santorum
Rick Santorum, però, ha un problema a proposito del suo nome, un problema che in gran parte si è creato da solo. In un’intervista all’Associated Press pubblicata il 20 aprile 2003, Santorum si esprimeva negativamente sul “relativismo morale” secondo cui all’interno delle proprie case ciascuno poteva avere i comportamenti sessuali che voleva. Secondo Santorum permettere questo significava permettere “bigamia, poligamia, incesto, adulterio”. Poco oltre metteva l’amore omosessuale nella stessa categoria della pedofilia e dei rapporti sessuali con gli animali.
Questi deliri portarono a proteste feroci da parte di molti attivisti e politici statunitensi. Il giornalista satirico e attivista per i diritti degli omosessuali Dan Savage ebbe l’idea più di successo: su suggerimento di un suo lettore, propose ai suoi lettori di inviargli i significati più bizzarri e sessualmente espliciti da associare al nome “santorum”. Delle tremila proposte arrivategli, venne scelta, attraverso un sondaggio tra i lettori, la seguente definizione, che campeggia all’indirizzo spreadingsantorum.com:
santorum (san-TOR-um) n.
1. La mistura schiumosa di olio lubrificante e materia fecale che a volte si produce come effetto collaterale del sesso anale.
Santorum e Google
La pagina – molto linkata e segnalata in giro – ha avuto un successo tale che anche oggi i primissimi risultati della ricerca “santorum” su Google riguardano l’idea satirica di Savage. Dalla sintetica pagina con la definizione, si può accedere a un blog che aggiorna costantemente sulle prese di posizione più inopportune e conservatrici del politico repubblicano.
Il 20 settembre Santorum è tornato di nuovo a parlare della campagna contro di lui e per la prima volta se l’è presa direttamente con il motore di ricerca, dicendo che non fa nulla per risolvere il suo “problema” pur avendone gli strumenti. Santorum ha detto, secondo quanto riporta il giornale online di politica statunitense Politico:
Sospetto che se qualcosa del genere fosse successo riguardo a Joe Biden, lo avrebbero risolto. Se gestisci responsabilmente i tuoi affari, non lasci che succedano cose del genere, che hanno un impatto sul paese. Loro dicono che non possono farci niente per il fatto che quel tipo di oscenità viene fornita attraverso il loro sito o il loro sistema, ma io sospetto che non sia vero.
Un portavoce di Google ha risposto che “i risultati di Google riflettono i contenuti e l’informazione disponibile sul web. Gli utenti che volessero rimuovere dei contenuti da Internet dovrebbero contattare direttamente il gestore della pagina”.
Al di là della secca e generica risposta del motore di ricerca, molti commentatori statunitensi hanno ripreso la recente dichiarazione di Santorum con toni molto più critici verso la sua figura e le sue affermazioni, dicendo che Santorum si merita completamente l'”umiliazione nazionale”. Alex Pareene su Salon, ad esempio, ha scritto:
Se Rick Santorum vuole risolvere il suo “problema Google”, dovrebbe considerare la possibilità di essere personalmente più popolare e professionale delle persone che lo stanno prendendo in giro. […] Grazie al cielo continua l’umiliazione nazionale di Rick Santorum, l’unica vicenda politica che mi dà una speranza per il futuro di questo paese.
foto: Win McNamee/Getty Images