Profumo spiega come farebbe lui
L'ex amministratore delegato di Unicredit spiega sul Sole 24 Ore che c'è bisogno di innovazione e di competitività, ma soprattutto di un progetto
Negli ultimi mesi si è parlato di un possibile impegno politico da parte di Alessandro Profumo, un manager di lunga carriera e fino al settembre 2010 amministratore delegato del gruppo bancario Unicredit. Oggi Profumo ha scritto un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore in cui espone il suo parere su come i governi dovrebbero impostare le politiche per la crescita e lo sviluppo economico: smettendo di utilizzare lo strumento del debito pubblico per investire invece sull’innovazione e la competitività, ma soprattutto cercando di coinvolgere i cittadini, soprattutto i giovani, in un nuovo (e ora assente) “progetto Paese”.
Le dinamiche relative al debito pubblico e alla crescita economica catalizzano di questi tempi l’attenzione dei governi di tutto il mondo, in particolare di quelli alla guida delle economie cosiddette sviluppate, tra cui rientrano anche Italia e Regno Unito. Anche questi Paesi debbono individuare strategie di crescita chiare, presupposto indispensabile affinché si possa permettere ai loro sistemi di tornare a crescere.
Tra Roma e Londra, va da sé, esistono strategie differenti sull’argomento: derivano da una diversità sia nell’adozione di policies e stili di governo sia nella gestione dell’economia a livello pubblico e privato. In linea generale vorrei ricordare che le leve su cui un’economia può poggiare per stimolare la sua crescita sono almeno sei: il debito pubblico; la qualità del capitale umano; la qualità delle infrastrutture a livello hard e soft; l’innovazione; la qualità dei processi decisionali e delle regole; la mobilitazione su una vision e l’economia partecipativa.
Ebbene, io ritengo che nell’ambito di economie sviluppate quali l’Italia e il Regno Unito, il debito pubblico non possa più essere l’elemento trainante per la crescita e lo sviluppo, com’è invece accaduto nell’ultimo decennio. Diventa perciò necessario puntare sulle altre leve.
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