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  • Mercoledì 21 settembre 2011

Oggi ammazzano Troy Davis

La sua condanna a morte è già stata rinviata tre volte per i sospetti che sia stato scambiato per un altro: oggi probabilmente sarà eseguita dallo Stato della Georgia

Aggiornamento: Troy Davis è stato ucciso dallo stato della Georgia alle 23.08 locali di mercoledì 21 settembre.

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La probabile esecuzione della pena di morte inflitta a Troy Davis, condannato per l’uccisione di un poliziotto nel 1989, sta facendo molto discutere in questi giorni negli Stati Uniti e rinnovando il dibattito su come i pregiudizi razziali possano a volte viziare le sentenze. Davis sembra avere esaurito tutte le possibilità di appello e dovrebbe essere ucciso oggi nel carcere di Atlanta in cui è detenuto da ventidue anni. In favore di un annullamento della pena di morte si sono espressi più volte l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e l’attuale papa, Benedetto XVI.

Troy Davis fu condannato a morte per l’omicidio di Mark MacPhail nonostante l’arma del delitto non fosse mai stata ritrovata e nonostante molti dei testimoni che lo avevano inizialmente indicato come colpevole avessero poi ritrattato. Davis si è sempre detto innocente e i suoi avvocati sostengono sia stato oggetto di uno scambio di persona. Circa duemila persone si sono radunate ieri davanti alla prigione di Atlanta in cui si trova Davis per protestare contro la sua condanna a morte.

L’esecuzione della pena è già stata rinviata tre volte negli anni scorsi. La prima volta, nel 2007, fu rinviata dal tribunale della Georgia poche ore prima che venisse eseguita per «assicurare che non ci siano dubbi sulla colpevolezza dell’accusato». Nel 2008 fu rinviata a soli novanta minuti dall’esecuzione grazie a un intervento della Corte d’Appello, che poi però rifiutò di concedere un’altra udienza. La terza volta è stata nel 2010, quando la Corte d’Appello ha accolto la richiesta dell’avvocato di Davis di sentire nuove testimonianze. Durante l’udienza del giugno 2010 i testimoni confessarono di avere mentito per incriminare Davis, ma i giudici confermarono la condanna dicendo che quelle testimonianze erano già state respinte in passato.

L’ultima richiesta per commutare la pena presentata dai legali di Davis è stata respinta lunedì. La figlia di MacPhail, che aveva un anno quando il padre fu ucciso, ha detto che la pena di morte è la giusta risposta che si deve dare e che a Davis è stato concesso fin troppo tempo per difendersi. Davis ha rifiutato il suo ultimo pasto e sta passando quelle che probabilmente saranno le sue ultime ore con la sua famiglia, dopo aver chiesto un test della macchina della verità. «La mia lotta non si fermerà con la mia morte», ha fatto sapere tramite i suoi avvocati. «Questa lotta è per tutti i Troy Davis che ci sono stati prima di me e che verranno dopo di me. Non smetterò di lottare fino all’ultimo respiro».