Un satellite si schianterà sulla Terra
Si chiama UARS ed è grande quanto un autobus, ma non finirà sulla testa di nessuno, dice la NASA
C’è un satellite grande quanto un autobus, in orbita sopra le nostre teste, che entro fine settimana si schianterà contro l’atmosfera terrestre. Non c’è però da preoccuparsi più di tanto: l’impatto lo farà disintegrare in migliaia di piccoli pezzi che bruceranno e si polverizzeranno in quota. Secondo gli esperti della NASA alcuni frammenti potrebbero anche raggiungere il suolo, ma la loro caduta non dovrebbe creare particolari problemi.
Il satellite che sta per finire la sua carriera nello spazio orbitale è l’Upper Atmosphere Research Satellite (UARS), un sistema di osservazione per lo studio dell’atmosfera terrestre e in particolare dello strato di ozono. Fu portato lassù e collocato nella sua orbita dallo Space Shuttle Discovery nel 1991 nel corso della missione STS-48. Costato 750 milioni di dollari, UARS era stato progettato per durare solamente tre anni, ma la sua missione fu ampiamente estesa dalla NASA portandola a durare 14 anni e 91 giorni. Alla fine del 2005 l’agenzia spaziale decise di pensionarlo perché diventato obsoleto. I piccoli razzi propulsori del satellite furono azionati per un’ultima volta per sistemarlo in un’orbita che lo avrebbe fatto lentamente avvicinare alla Terra.
Dopo quasi sei anni, UARS ha ora raggiunto i suoi ultimi giorni: a ogni giro che compie intorno al nostro pianeta si avvicina sempre di più verso la sua fine. Secondo i calcoli della NASA, il satellite dovrebbe schiantarsi venerdì 23 settembre con un margine di un giorno di tolleranza. La probabilità che un detrito possa colpire una persona è di 1 su 3.200, condizione che rende la possibilità di un incidente per un terrestre estremamente remota.
L’impatto e il forte attrito con gli strati dell’atmosfera polverizzeranno il satellite, ma secondo gli esperti della NASA almeno 26 pezzi di medie dimensioni riusciranno a resistere e precipiteranno quindi al suolo. Il problema è che non si saprà dove precipiteranno fino a due ore prima che avvenga l’impatto. Al momento l’ente spaziale dice che i detriti potrebbero cadere ovunque nella porzione del Pianeta compresa tra la latitudine della parte settentrionale del Canada e l’area meridionale dell’America del Sud, praticamente in qualsiasi punto della Terra.
Il 75 per cento della superficie terrestre è ricoperto dagli oceani ed è quindi molto probabile che i detriti finiscano da qualche parte in acqua. Potrebbero anche schiantarsi sul suolo, ma gli esperti ricordano che ci sono ampie aree della Terra non abitate, che rendono ancora meno probabile la collisione di un detrito con la testa di qualche essere umano sventurato. Se il satellite dovesse disintegrarsi in un punto del cielo sopra un’area abitata, appassionati e curiosi potrebbero assistere a uno spettacolo molto suggestivo osservando i detriti che si incendiano mentre impattano contro l’atmosfera.
UARS è lungo 10,7 metri e largo 4,5 e si sta avvicinando più rapidamente di quanto avessero inizialmente previsto alla NASA. Le prime stime dicevano che si sarebbe schiantato nei primi giorni di ottobre. Il motivo dell’accelerazione è probabilmente dovuto alla maggiore attività solare di questo periodo, spiegano su Space.com, che può portare l’atmosfera terrestre a scaldarsi più del solito e quindi a espandersi, aumentando la capacità di trascinare verso di sé gli oggetti orbitanti a quote relativamente basse.
Se vi cadrà un pezzo di UARS vicino casa non azzardatevi a prenderlo. NASA ed esercito degli Stati Uniti suggeriscono di chiamare le forze dell’ordine e di lasciare i pezzi dove sono. Qualsiasi detrito del satellite è infatti di proprietà del governo statunitense (e quindi non può essere venduto).
Agenzie spaziali e società private hanno diverse opzioni tra cui scegliere quando i loro satelliti terminano il loro ciclo di vita. La decisione di farli schiantare contro l’atmosfera non è molto frequente e dipende dalla posizione in cui si trovano e dalla possibilità che possano interferire con altri satelliti. Molti vengono lasciati semplicemente dove sono o vengono spostati nella cosiddetta orbita cimitero, una delle più estreme orbite terrestri, utilizzata per i satelliti in disuso. È sicura perché non interseca le altre orbite utilizzate dai satelliti commerciali e scientifici.