Due gemelle siamesi separate con successo
Erano congiunte per la testa, condizione rarissima: un gruppo di chirurghi di un ospedale pediatrico di Londra le ha separate dopo quattro oper
Due gemelle siamesi craniopaghe, ovvero congiunte per la testa, sono state separate con successo lo scorso 15 agosto nell’ospedale pediatrico di Great Ormond Street, a Londra. Le due bambine, che si chiamano Rital e Ritag Gaboura, hanno 11 mesi e sono figlie di una coppia di medici di Khartoum, la capitale del Sudan. L’intervento è stato possibile grazie a un’organizzazione umanitaria, Facing the World che ha organizzato il viaggio e pagato le spese mediche, e che oggi ha diffuso la notizia. Un gruppo di medici ha dovuto eseguire quattro operazioni chirurgiche prima di riuscire a separare le due bambine.
Il successo nella separazione chirurgica di due siamesi congiunti per la testa è un caso rarissimo, reso ancora più unico dal fatto che le due bambine reagiscono secondo la norma a tutti gli stimoli e non dovrebbero quindi, nel primo e cauto giudizio dei medici, aver subito danni cerebrali permanenti.
Due gemelli si dicono siamesi quando sono congiunti per una o più parti del corpo, eventualità molto rara che si verifica in un caso su diverse decine di migliaia di parti gemellari. Circa tre quarti di tutti i gemelli siamesi muoiono durante la gravidanza o nelle prime ore successive al parto. Solo in un parto ogni 2,5 milioni la parte congiunta è la testa, e il caso di due bambine canadesi, Krista e Tatiana Hogan, ha mostrato che è possibile persino una connessione tra alcune parti della materia cerebrale, causando fenomeni di “incrocio” delle esperienze e delle informazioni che rimangono ancora tutti da studiare.
La separazione chirurgica si rende spesso necessaria perché il sistema cardiocircolatorio o respiratorio ha degli squilibri che “favoriscono” uno dei due gemelli e mettono a rischio la vita di entrambi (è anche il caso di Rital e Ritag Gaboura). In questi casi si decide solitamente di provare a intervenire per salvare la vita di almeno uno dei due bambini, ma la complessità dell’operazione, che costringe a intervenire sugli organi vitali di bambini nei primi mesi di vita, porta molto spesso alla morte di entrambi i gemelli.
foto: AP Photo/Akira Suemori