• Italia
  • Mercoledì 14 settembre 2011

Che cosa manca alle scuole italiane

Un sacco di cose, checché ne dica il ministro Gelmini

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
09-06-2011 Roma
Politica
Chigi – scuola progetto valutazione insegnanti
Nella foto: Mariastella Gelmini
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
09-06-2011 Roma
Politics
Presidency of the Council of Minister – educational system evalutation criteria for teachers
In the picture: Mariastella Gelmini

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
09-06-2011 Roma
Politica
Chigi – scuola progetto valutazione insegnanti
Nella foto: Mariastella Gelmini
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
09-06-2011 Roma
Politics
Presidency of the Council of Minister – educational system evalutation criteria for teachers
In the picture: Mariastella Gelmini

Mentre la Stampa, nel giorno in cui comincia la scuola in diverse regioni italiane (in altre è già cominciata lunedì), intervista il ministro Gelmini che rivendica successi e lustri presunti della sua gestione e afferma che «da due anni le scuole che chiedono un contributo alle famiglie lo fanno per attività particolari, non per la gestione ordinaria», il Corriere della Sera ospita un rapporto che mostra una situazione assai diversa.

Il viaggio nella scuola italiana 2011 comincia da un liceo scientifico di Marcianise, provincia di Caserta. Mancano le sedie, e per il primo giorno di lezione all’Isiss Novelli si corre il rischio di un girotondo collettivo: tutti giù per terra. Come nel resto d’Italia, i soldi per gli arredi sono terminati prima ancora di cominciare l’anno scolastico. Il preside allora ha giocato la carta della carità cristiana. Ha alzato il telefono ed ha chiamato il parroco del duomo. Che nella sua infinita bontà ha messo a disposizione delle classi sguarnite le panche della cattedrale (momentaneamente chiusa per lavori).
Prendendo spunto dai colleghi campani, a Roma potrebbero rivolgersi al Vaticano. All’Istituto Manzi (elementari e medie) avevano bisogno di 60 sedie e venti banchi. La prima richiesta risale all’anno scorso. L’hanno ripetuta periodicamente fino allo scorso 29 agosto. A oggi hanno ricevuto dieci tavolini singoli e venti sgabelli. In molte scuole, in tutta Italia, si sopperisce alla mancanza di sedie usando altri banchi. Ma non è il massimo della comodità. Si potrebbe ovviare portandosi da casa le poltrone del soggiorno, come del resto già si fa con carta igienica e materiale di cancelleria. A Palermo le scuole hanno chiesto banchi e sedie per 650 mila euro ma il Comune almeno fino a questo momento riesce a stanziarne solo 18 mila. ALatina e provincia le associazioni dei consumatori hanno calcolato che le famiglie concorrono alle spese degli istituti scolastici sostenendo fino al 50 per cento dei costi. Alle elementari Novelli diPisa, invece, ci sono sia banchi, che sedie, persino moltissimi gessetti. Però la scuola cade a pezzi. Quando al primo giorno di scuola sono cominciati a crollare gli intonaci, i genitori si sono ripresi i bambini.

(continua a leggere su Corriere.it)

(foto Mauro Scrobogna /LaPresse)