Quelli che scappano dalla Corea del Nord
La guardia costiera giapponese ha intercettato un'imbarcazione su cui un gruppo di persone stava cercando di raggiungere la Corea del Sud
La guardia costiera giapponese ha soccorso un gruppo di nove persone – tre uomini, tre donne e tre bambini piccoli – a circa 20 chilometri al largo della penisola di Noto, nella prefettura di Ishikawa. Il gruppo, che è stato inizialmente avvistato da alcuni pescatori della zona, è stato condotto a Kanazawa per essere identificato e interrogato: quasi sicuramente si tratta di persone fuggite dalla Corea del Nord.
Il sospetto è stato confermato da uno degli uomini portati in salvo: ha detto alla stampa giapponese di essere un membro dell’esercito coreano, che le altre persone a bordo sono suoi parenti e che il loro obiettivo è raggiungere la Corea del Sud. I profughi hanno raccontato a un funzionario della guardia costiera giapponese di essere partiti «da un porto nella Corea del Nord lo scorso giovedì nella speranza di raggiungere la Corea del Sud». La barca su cui si trovavano – che è incisa con caratteri nordcoreani e provvista di riso e sottaceti – è lunga otto metri e non è adeguatamente equipaggiata per attraversare il Mar del Giappone. Nessuna tra le persone a bordo aveva un salvagente.
Il Giappone non è una meta abituale per i nordcoreani che cercano di sfuggire alla repressione e alla povertà del loro paese. La guardia costiera giapponese ha registrato soltanto due altri casi: nel 2006 quattro persone sono state soccorse al largo delle coste settentrionali del Giappone, e nel 1987 una famiglia di 11 persone è sbarcata nella costa occidentale. La maggior parte dei nordcoreani cerca infatti di scappare attraversando il confine con la Cina o imbarcandosi nel Mar Giallo per raggiungere la Cina o la Corea del Sud. Il ministro degli Esteri sudcoreano ha chiesto al Giappone di condividere i risultati dell’indagine e un funzionario di Seul ha detto all’agenzia di stampa Yonhap che «se sono scappati dalla Corea del Nord e se vogliono venire in Corea del Sud prenderemo tutte le misure necessarie stabilite dalla legge sui fuggitivi».