Le alluvioni in Pakistan, di nuovo
A un anno dal disastro dell'anno scorso, che uccise 2.000 persone, le piogge torrenziali hanno nuovamente sommerso parte del paese
In Pakistan è in corso la stagione dei monsoni e il paese si trova a gestire nuovamente l’emergenza delle alluvioni, quando molte zone del paese devono ancora riprendersi da quelle dello scorso anno – le peggiori degli ultimi 80 anni – che hanno ucciso 2.000 persone.
Forti piogge torrenziali si sono abbattute incessantemente nella regione di Sindh, che al momento è quella più colpita. In particolare molti villaggi nel distretto di Badin sono stati sommersi dall’acqua delle piogge e da quella che ha rotto le dighe e i canali di irrigazione. Secondo le autorità pakistane 226 persone sono morte, 495 sono rimaste ferite e più di 200.000 hanno perso le loro case e vivono a cielo aperto o in rifugi temporanei. Anche alcune zone della capitale Karachi sono state allagate e molte strade sono state chiuse al traffico. Finora le alluvioni hanno riguardato in qualche modo 5,3 milioni di persone.
Gli Stati Uniti hanno inviato nel paese delle provviste di cibo per migliaia di persone e a breve invieranno anche tende e altri beni di prima di necessità. La Cina ha promesso che stanzierà 4 milioni di dollari per far fronte all’emergenza, mentre l’ONU è già al lavoro per sfamare migliaia di persone nel distretto di Badin. Il governo pakistano, che non sta facendo molto per limitare i danni e aiutare le persone colpite dalle alluvioni, ha avvisato che la situazione è in via di peggioramento.