Le elezioni amministrative in Norvegia
Il primo voto dopo gli attentati di Oslo e Utøya premia i partiti moderati, soprattutto i conservatori, e affossa i partiti xenofobi e populisti
Ieri, lunedì 12 settembre, si sono svolte le prime elezioni in Norvegia dopo gli attentati organizzati a Oslo e Utøya dal terrorista di estrema destra Anders Behring Breivik, in cui sono rimaste uccise 77 persone. Si trattava di elezioni locali: i norvegesi hanno eletto i rappresentanti dei municipi e delle contee. I risultati hanno premiato i candidati del partito Conservatore e di quello Laburista, mentre i candidati dei partiti populisti e xenofobi sono stati sconfitti. I politici norvegesi moderati hanno invitato i cittadini a votare in massa per mostrare la propria contrarietà alle posizione estremiste e xenofobe, e l’affluenza alle urne è aumentata dal 61,2 per cento del 2007 al 62,5 per cento.
Il partito Conservatore è in forte ascesa: è passato infatti dall’8,7 per cento del 2007 al 28 per cento. Il partito laburista, che era il bersaglio del attentati di Breivik, ha ottenuto il 31,7 per cento delle preferenze, due punti in più rispetto alle elezioni del 2007. Il partito Progressista, che fino al 2006 contava Breivik tra i suoi iscritti, ha perso sei punti dal 2007 ottenendo l’11,5 per cento dei voti. Secondo alcuni analisti la crisi del partito non è però legata agli attentati, che il partito ha subito condannato, ed è iniziata nei primi mesi del 2011 in seguito a uno scandalo sessuale.
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Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg inserisce la sua scheda nell’urna
(LISE ASERUD/AFP/Getty Images)