Il parco pubblico di Tempelhof
La storia del monumentale aeroporto nazista di Berlino diventato giardino pubblico, e dei progetti per trasformarlo ulteriormente
L’aeroporto di Tempelhof si trova a Berlino, è grande quasi 400 ettari, è uno dei primi aeroporti costruiti in Europa e per questo è stato definito dall’architetto britannico Norman Foster «la madre di tutti gli aeroporti». È stato aperto nel 1923 e il suo nome deriva da quello dei cavalieri Templari che nel XIII secolo si accamparono in questa zona che, in epoca prussiana, era stata trasformata in una piazza d’armi. A metà degli anni Trenta l’architetto nazista Ernst Sagebiel sostituì il vecchio terminal, costruito nel 1927, con un nuovo edificio molto più grande, in linea con i progetti architettonici e urbanistici voluti dall’architetto Albert Speer per trasformare Berlino, dopo la sottomissione dell’Europa, nella “capitale del mondo”. Dopo la caduta del nazismo l’aeroporto fu conquistato dai sovietici. Consegnato agli americani, è stato inglobato da Berlino Ovest: da allora ha collegato la città con il resto del mondo. Dal 26 giugno del 1948 al 12 maggio 1949 l’aeroporto è diventato famoso in tutto il mondo perché è qui che sono atterrati i voli del ponte aereo con cui gli Stati Uniti e altri stati europei hanno rifornito Berlino Ovest di beni di prima necessità dopo il blocco sovietico.
L’aeroporto ha continuato a funzionare anche dopo la riunificazione della Germania, ma i voli erano sempre meno frequentati. Nel 2008 l’aeroporto è stato chiuso. Per alcuni anni nessuno ha saputo trovare delle soluzioni su come sfruttare una struttura così vasta, uno degli edifici più grandi del mondo. Le proposte comprendevano la costruzione di condomini di lusso, di piste di pattinaggio sul ghiaccio o un centro commerciale. La struttura è stata riaperta nel 2010 e trasformata in un vasto parco pubblico aperto durante le ore diurne. Ora il parco, che è un po’ più vasto di Central Park a New York, è affollato da persone che vanno a correre, sui pattini o in bicicletta. Molti organizzano dei barbecue o dei picnic e grazie alle forti nevicate dello scorso inverno molte persone a Tempelhof hanno addirittura sciato. Secondo alcune stime, sembra che circa 50.000 persone visitino il parco ogni weekend.
Dall’aprile del 2011 un gruppo di berlinesi ha lanciato l’organizzazione Allmende Kontor che ha preso in concessionaria dal comune una parte del parco per trasformarlo in un orto e in un giardino. Sempre più persone si sono iscritte al gruppo e hanno piantato più di 300 specie di piante, alberi da frutto e fiori. Gli organizzatori hanno ottenuto la concessionari della terra per tre anni per cui tutte le piante devono poter essere rimosse facilmente in vista del termine del contratto e sono disposte in aiuole sopraelevate circondate da cornici di compensato. Negli ultimi anni il giardinaggio urbano è diventato una moda e un atto di protesta: la sfiducia nella politica, la crisi economica e l’aumento dei prezzi del cibo hanno convinto molte persone a occuparsi da sé del proprio cibo e della ridefinizione dei loro spazi urbani.
Le cose però sono destinata a cambiare, dopo che lo scorso maggio lo studio architettonico scozzese Gross Max ha vinto un contratto da 60 milioni di euro per ridisegnare il parco. Il progetto prevede di mantenere la superficie piana del parco per creare «una prateria contemporanea per i cowboy urbani». L’aspetto più impressionante della proposta di Gross Max è la creazione di una montagna artificiale alta 60 metri con in cima la statua di un angelo ispirata al film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino. L’architetto Eelco Hooftman, tra i fondatori di Gross Max, spiega che «nel nostro progetto il parco resta un grande spazio aperto. Questa cosa non cambierà, quello cambierà è il modo in cui lo spazio aperto verrà articolato». Il nuovo progetto deve fare i conti con limitazioni economiche: gli architetti potranno infatti spendere in media 150.000 euro per ogni ettaro del parco e dovranno trovare per questo delle soluzioni creative e innovative. Tra queste c’è la proposta di «designare ogni anno un curatore del parco», spiega Hooftman che ha proposto Wim Wenders, Al Gore, Stephen Hawking e Dolce & Gabbana.
Gli architetti dovranno anche tenere in considerazione le aspettative e le preoccupazioni degli abitanti dei tre diversi quartieri in cui si trova il parco. La classe operaia di Neukölln, a est, vuole un posto dove organizzare picnic e barbecue e ha paura che le nuove trasformazioni possano alzare gli affitti costringendola a cambiare quartiere. Gli abitanti di Kreuzberg, quartiere alla moda che si trova a nord-est del parco, vogliono più strutture per lo sport e per il divertimento mentre il quartiere di Tempelhof, costituito da piccole famiglie, è preoccupato per l’aumento del traffico. Hooftman pensa che il nuovo parco potrà diventare un fattore di unione e un vantaggio per gli abitanti dei quartieri oltre che un’attrazione internazionale. Il progetto dovrebbe essere concluso entro il 2017, quando il parco ospiterà la Fiera internazionale del giardinaggio.