Perché Angela Merkel perde voti?
Il Wall Street Journal spiega perché gli elettori tedeschi puniscono il loro governo, nonostante la disoccupazione sia sui livelli precedenti alla crisi
Ieri in Germania la CDU, il partito del cancelliere Angela Merkel, ha subito una grave sconfitta alle elezioni regionali in Meclemburgo-Pomerania Anteriore. La sconfitta è resa ancora più pesante dal fatto che il Meclemburgo è il Land di origine del cancelliere tedesco. Secondo i risultati preliminari diffusi dalla rete pubblica ZDF, i cristiano-democratici della CDU avrebbero ottenuto il 23,1 per cento dei voti, in forte calo (-5,7 per cento) rispetto alle elezioni di cinque anni fa, contro il 35,7 per cento dei socialdemocratici della SPD. È andata molto male anche per gli alleati di Merkel nel governo federale, i liberaldemocratici del FDP, che hanno perso 6,8 punti dalle elezioni del 2006 prendendo appena il 2,7 per cento, sotto la soglia di sbarramento fissata al 5 per cento. Il partito di estrema destra NPD, invece, ha superato la soglia raggiungendo il 6 per cento ma è comunque in calo. I Verdi, in forte crescita, hanno raggiunto l’8,4 per cento e per la prima volta entreranno nel parlamento regionale, mentre il partito della sinistra radicale Die Linke ha ricevuto il 18,4 per cento dei voti. I risultati definitivi del voto non si sapranno prima di due settimane: un distretto dell’isola di Rügen deve ancora votare a causa della morte del candidato della CDU.
La SPD può ora scegliere chi includere in una coalizione per il governo della regione. La scelta più probabile sembra essere il rinnovo dell’attuale “grande coalizione” con la CDU, ovviamente con differenti posizioni di forza. La SPD ha fatto sapere di voler tenere un colloquio esplorativo con il partito Die Linke, ma gli osservatori non considerano probabile un’alleanza tra i due. Il risultato positivo alle elezioni regionali darà speranza all’SPD di poter tornare in forze anche a livello nazionale, mentre la CDU sta cercando di capire su che cosa lavorare per recuperare consensi. Il partito di Merkel, infatti, ha perso le ultime sei elezioni regionali e rischia di perdere anche la prossima, quella che si terrà il 18 settembre nel Land di Berlino.
Il Wall Street Journal ha cercato di spiegare i motivi di questa sconfitta, ricordando che in Germania, al momento, il tasso di disoccupazione è più basso di quanto fosse prima della crisi, e il tasso di crescita del PIL tedesco dello scorso anno, del 3,5 per cento è stato il secondo tasso più alto dal 1991. «Perché allora i tedeschi sono insoddisfatti dei loro leader politici?» si chiede Matthew Dalton. La risposta, secondo gli economisti politici dell’Università di Braunschweig, è che i risultati in campo economico della Merkel non sono sufficienti, e stanno abbattendo la sua popolarità.
Il reddito netto del tedesco medio, adeguato all’inflazione, è diminuito bruscamente durante la fase peggiore della crisi economica del 2009, e da allora sta crescendo solo moderatamente. Questo parametro – il tasso di crescita del reddito disponibile e reale pro capite – funziona molto bene per prevedere gli esiti delle elezioni in molti paesi, Germania inclusa.
Nel secondo trimestre l’indice di soddisfazione per le prestazioni del governo in campo economico è sceso da -2,07 del primo trimestre a -2,39, il che vuol dire che la gestione dell’economia costerebbe a Merkel e alla sua coalizione lo stesso numero di punti percentuali se oggi si tenessero le elezioni.
“La crescita economica della Germania nel secondo trimestre, che è stata soltanto moderata, e l’innalzamento dei prezzi dell’energia, hanno contribuito significativamente alla valutazione negativa dei risultati economici del governo tedesco”, si legge in un comunicato dell’Università di Braunschweig. Il reddito disponibile adeguato all’inflazione è sceso del 1,15 per cento in questo trimestre, paragonato allo stesso periodo nello scorso anno, essendo stato duramente colpito dai prezzi elevati dell’energia.
L’impopolarità di Merkel si deve anche alla gestione dei rapporti con gli altri paesi della zona euro. C’è la sensazione diffusa che Merkel sia stata punita dagli elettori per il salvataggio di Grecia, Irlanda e Portogallo. Questo è sicuramente il motivo per cui il cancelliere ha deciso di opporsi a politiche più incisive di quelle in atto per tenere Italia e Spagna lontane dalla crisi, per esempio l’istituzione degli Eurobond. Per Merkel non sembrano esserci miglioramenti all’orizzonte: la crescita del terzo trimestre sembra inferiore a quella del secondo, e quindi è possibile che la soddisfazione per le prestazioni del governo cali ulteriormente nei mesi a venire.
foto: Axel Schmidt/dapd