Oggi si assegna il Mercury Prize

Da Adele a Ghostpoet (chi?), i dodici dischi candidati al meno sputtanato dei premi musicali, in streaming

Adele performs at the MTV Video Music Awards on Sunday Aug. 28, 2011, in Los Angeles. (AP Photo/Matt Sayles)
Adele performs at the MTV Video Music Awards on Sunday Aug. 28, 2011, in Los Angeles. (AP Photo/Matt Sayles)

Aggiornamento: ha vinto PJ Harvey.

Il Mercury Prize è un premio assegnato ogni anno al miglior disco di artisti britannici o irlandesi. È stato istituito dalla British Phonographic Industry e dalla British Association of Record Dealers (l’associazione britannica dei rivenditori di dischi) nel 1992 come alternativa ai Brit Awards, ed è considerato un premio molto prestigioso, le cui scelte all’interno delle fertili annate del pop e rock britannico sono sempre di qualità migliore dei poco credibili premi angloamericani e spesso più emancipati dai numeri delle vendite. Sono insomma una buona occasione per promuovere buoni dischi e farli conoscere. In origine il premio era sponsorizzato dalla Mercury Communications (un marchio di proprietà della compagnia di telecomunicazioni Cable & Wireless) da cui prese il nome.

I candidati al premio sono scelti da una giuria selezionata di musicisti, produttori, giornalisti e altre figure dell’industria della musica del Regno Unito e dell’Irlanda. Le nomination vengono annunciate a luglio e il premio viene presentato e assegnato a settembre. Quest’anno il nome del vincitore verrà annunciato il 6 settembre. Tra i candidati di questa edizione ci sono sia autori di dischi di grande successo o titolari di lunghe carriere che artisti meno conosciuti: ma nella sua storia il premio è stato assegnato diverse volte a dischi che non erano tra i favoriti. Molti ancora citano a esempio l’edizione del 1994, quando il premio fu assegnato al disco “Elegant Slumming” degli M People, dati assolutamente per sfavoriti in una lista che comprendeva i Blur, Paul Weller, i Pulp, i Prodigy e i Take That.
In competizione per il premio di quest’anno ci sono dodici dischi.

Metronomy, “The English Riviera”

 

I Metronomy sono una band elettronica fondata da Joseph Mount ed esistono dal 1999: “The English Riviera”, uscito ad aprile, è il loro terzo disco. Sono tre i singoli estratti finora She Wants, The Look e The Bay, l’ultimo, aiutato anche da un video molto estivo. Un quarto singolo esce ad ottobre.

Adele, “21”

 

Adele non è nuova ai premi: a 19 anni ha ricevuto il Premio della Critica ai Brit Awards; nel 2009, a 20, ha vinto due Grammy Awards come Best New Artist e Best Female Pop Vocal Performance. Il suo primo album ha venduto due milioni di copie. “21”, uscito lo scorso gennaio, è il secondo disco. I tre singoli Rolling in the deep, Someone like you e Set Fire to the Rain hanno avuto un enorme successo anche da noi. È quella da battere, tra i candidati.

Everything Everything, “Man Alive”

 

Gli Everything Everything sono una band di Manchester, fondata nel 2007. Suonano e pubblicano dal 2008, ma “Man Alive” è il loro primo disco, ed è uscito nell’agosto del 2010. Dal disco sono stati estratti quattro singoli: Schoolin’, MY KZ, UR BF, Photoshop Handsome, e Final Form di cui due sono riedizioni di canzoni che avevano già registrato tra il 2008 e il 2009. Lo stile del gruppo è articolato e difficile da definire, e loro lo sanno: a un mese dall’uscita di “Man alive” NME aveva pubblicato i primi video, e un articolo in cui la band spiegava il disco pezzo per pezzo. I bookmaker li danno più o meno a metà classifica, nella lista dei nominati.

Ghostpoet, “Peanut Butter Blues & Melancholy Jam”

 

Ghostpoet in realtà si chiama Obaro Ojimiwe, ed è cantante e produttore. La sua musica è un incrocio tra hip hop, dub ed elettronica. “Peanut Butter Blues & Melancholy Jam”, uscito a marzo, è il suo primo vero disco, anche se nel 2010 aveva già pubblicato un EP, “The Sound Of Strangers”, che il Guardian aveva inserito nella sua rubrica “New Band of The Day“. Ha suonato come supporter dei Metronomy, anche loro nella lista dei candidati, ma ha qualche probabilità in meno di vincere rispetto a loro.

Anna Calvi, “Anna Calvi”

 

Londinese di padre italiano, Anna Calvi ha pubblicato a gennaio il suo primo disco che si chiama come lei, ricevendo da subito le lodi dei media inglesi. Dal disco sono stati estratti tre singoli finora (Jezebel / Moulinette, Blackout / Surrender e Desire / Joan of Arc). Per il dodici settembre è prevista l’uscita di un quarto singolo, Susanne and I, una delle canzoni più belle del disco. Ha ottime probabilità di ricevere il premio.

Tinie Tempah, “Disc-Overy”

 

Il rapper Tinie Tempah ha debuttato nel 2006, giovanissimo, grazie al canale televisivo britannico Channel U, che aveva messo in programmazione i video di due canzoni, Wifey Riddim e Perfect Girl, che aveva realizzato in collaborazione con gli Agent X e gli Ultra. “Disc-Overy” è il suo primo disco; ne hanno estratto già sette singoli, di cui due, Pass Out e Written in the Stars hanno raggiunto la prima posizione della classifica dei singoli più venduti nel Regno Unito. Ma non è tra i favoriti.

Elbow, “Build a Rocket Boys!”

 

Anche gli Elbow, rock band di Manchester, sono veterani del Mercury Prize: l’hanno vinto nel 2008 con il disco “The Seldom Seen Kid”, e già nel 2001 avevano ricevuto una nomination. “Build Rocket Boys!” è uscito a marzo ed è il loro quinto disco. La loro vittoria è data come poco probabile.

Gwilym Simcock – Good Days at Schloss Elmau
(Si può ascoltare su Grooveshark) Gwilym Simcock è un pianista, suona musica classica e jazz, e ha all’attivo moltissime collaborazioni, premi e due dischi da solista prima di quello che gli è valso la candidatura al Mercury Prize, che si chiama “Good Days At Schloss Elmau”, ed è uscito a gennaio. Sui siti di scommesse britannici la sua vittoria è data come la meno probabile di tutte (Simcock è quotato 67 a 1: in caso di vittoria chi ha scommesso su di lui riceverebbe 67 volte quello che ha giocato), ma il Mercury Prize riserva sempre dei colpi di scena, quindi non si sa mai.

James Blake, “James Blake”

 

Il disco di James Blake è uscito a febbraio, ed è il primo lavoro del giovanissimo cantante di Londra. Lo stile di Blake, che accosta basi elettroniche e dub a un timbro di voce particolare è piaciuto ai media inglesi: la BBC lo ha inserito al secondo posto del suo “Sound of 2011“, la classifica che ogni anno individua i nuovi talenti musicali. Il primo singolo estratto dal disco, Limit to your love, ha avuto molto successo; era una cover dei Broken Social Scene. Con PJ Harvey, Blake è quello dato con più probabilità di vittoria.

PJ Harvey, “Let England Shake”

 

Cantautrice e rocker inglese di grande culto, PJ Harvey è la favorita di questa edizione. Quella di quest’anno è la sua quarta candidatura al Mercury Prize; nel 2001 lo aveva anche vinto, con il disco “Stories from the City, Stories from the Sea”. “Let England Shake” è il suo dodicesimo disco, ed è uscito a febbraio associato a un bel progetto video.

Katy B, “On a Mission”

 

Coetanea di Adele, Katy B fa un genere molto diverso, tra la dance e il pop. “On a Mission” è il suo primo disco, anche se nel 2010 aveva collaborato alla registrazione del disco del progetto Magnetic Man. I quattro singoli estratti da “On a Mission” hanno venduto molto, soprattutto Light On, in cui Katy duetta con Ms Dynamite.

King Creosote & Jon Hopkins, “Diamond Mine”

 

King Creosote è un cantautore indipendente scozzese. Nel 1995 ha fondato la sua etichetta discografica, la Fence, con cui, dal ’98, ha pubblicato più di quaranta dischi. John Hopkins invece è londinese, ha debuttato nel 2001 con il disco “Opalescent” e ha all’attivo collaborazioni con Brian Eno, Coldplay, Massive Attack e Imogen Heap. Il loro disco in collaborazione, “Diamond Mine”, è uscito a marzo ed è ispirato all’area di East Neuk in Scozia. La loro vittoria non è considerata molto probabile, ma il disco ha avuto un ottimo successo di critica.

(AP Photo/Matt Sayles)