Il caso Tarantini e Lavitola

Il Corriere racconta le intercettazioni sui soldi di Berlusconi alla base dell'arresto di ieri

Fiorenza Sarzanini spiega sul Corriere della Sera le ipotesi sul sistema di arricchimento intorno ai pagamenti da parte di Silvio Berlusconi che hanno portato ieri all’arresto di Gianpaolo Tarantini.

«Sabina è sistemata tutta la vita, se vedi la sua casa dici non è possibile perché sembra la casa di Onassis… Lele Mora ha avuto 4 milioni di euro e Emilio Fede se n’è intascati 800… Ed io non ho mai chiesto un c…! Io sono sempre andato, attraverso te, con i piedi di piombo… Ora mi fai andà a parlà con lui, perché io sono sicuro che io e lui, davanti, da soli, a me lui non mi dà 500, perché lui mi conosce, sa che Gianpaolo Tarantini prende i soldi dall’Eni, prende i soldi da Finmeccanica… lui lo sa che io li prendo, a me ne servono 5 domani? Lui lo sa che io ne prendo 20, perché lui lo sa come so capace io a prenderli i soldi, io li ridò tutti e 5». È il 17 luglio scorso. Gianpaolo Tarantini ha appena scoperto che Valter Lavitola ha preso da Berlusconi 500 mila euro destinati a lui, ma gliene ha consegnati soltanto 100 mila. Lo chiama e al telefono la sua rabbia esplode. Lavitola è in Sudamerica, Tarantini insiste perché gli faccia incontrare il premier. La Sabina di cui parla dovrebbe essere la Began, soprannominata l’ Ape regina proprio per essere stata una delle «favorite» del presidente del Consiglio. Fu proprio lei – più volte indicata come una delle «reclutatrici» per le feste a palazzo Grazioli e a Villa Certosa – a far incontrare l’imprenditore barese con Berlusconi. E Tarantini la prende ad esempio per quello che anche lui vuole ottenere. Una strategia che condivide con sua moglie Nicla, visto che la donna – indicata nell’ordinanza come amante di Lavitola – racconta nelle conversazioni intercettate di essere già stata nella residenza romana di Berlusconi per avere soldi e chiede di poterci tornare. Un piano andato a buon fine visto che – come rivela Tarantini nel memoriale che sarà consegnato oggi ai magistrati di Napoli dal suo nuovo legale Alessandro Diddi – con Berlusconi ci sono stati due incontri oltre a quello con la moglie: uno a marzo, l’altro agli inizi di agosto proprio per ottenere l’intera cifra.

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