L’uragano ferma New York
Il sistema dei trasporti pubblici della città è stato fermato in attesa dell'arrivo di Irene, che sta portando forti piogge e venti in Virginia
Aggiornamento delle 18.00
L’uragano Irene continua il suo viaggio verso nord, avvicinandosi alle grandi città e portando la prima pioggia a New York. Come era stato annunciato ieri pomeriggio, da pochi minuti il sistema dei trasporti pubblici della città si è fermato: niente metropolitana, niente treni per i pendolari e niente autobus. Nel corso di una conferenza stampa, il sindaco di New York Michael Bloomberg ha invitato tutti i cittadini nella Zona A, quella esposta alle inondazioni, ad abbandonare le loro case e a seguire l’ordine di evacuazione per ragioni di sicurezza.
In seguito alla progressiva chiusura degli aeroporti, le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare i voli. United/Continental ne ha annullati almeno 2.300, Delta circa 1.300 e JetBlue altri 900 previsti per il fine settimana.
Un uomo nella Carolina del Nord, riferisce MSNBC, è morto dopo essere stato colpito da un albero sradicato dai forti venti dal terreno ormai zuppo d’acqua e cedevole. La perturbazione è molto consistente in Virginia con forti venti e precipitazioni.
Aggiornamento delle 15.25
Le frange dell’uragano stanno raggiungendo anche Washington. La principale compagnia elettrica della città ha diffuso una serie di avvisi, dicendo ai propri clienti che potrebbero esserci blackout nel corso della giornata. Intanto a Morehead City, in Carolina del Nord, ci sono state diverse esondazioni.
foto di CosmicKitchen
Aggiornamento delle 14.20
L’uragano è arrivato nella Carolina del Nord, perdendo parte della propria potenza. L’area maggiormente interessata è stata qeulla di Cape Lookout, una piccola striscia di terra lungo l’oceano Atlantico. I venti hanno iniziato a soffiare a oltre 140 chilometri orari nella zona portando piogge copiose. Ci sono stati numerosi blackout e si stima che almeno 200mila persone sono senza corrente elettrica nello Stato.
Nonostante l’uragano sia ora di Categoria 1, i meteorologi dicono che la perturbazione rimane molto pericolosa soprattutto per le quantità di acqua che potrà riversare sul terreno in poche ore. Il problema principale non è infatti la potenza di Irene, quanto semmai la sua estensione e quindi la durata delle perturbazioni nel corso del suo passaggio verso il New England.
Le prime ore di oggi
Irene, il primo uragano della stagione negli Stati Uniti, ha iniziato a lambire alcune aree della East Coast in anticipo rispetto a quanto previsto dai meteorologi. La grande perturbazione, che sta seguendo una rotta destinata a incrociare numerosi stati dalla Carolina del Sud al New England, ha iniziato a interessare le aree costiere della Carolina del Sud inondando le strade e mettendo fuori uso alcune linee elettriche. I primi danni sono stati causati dai margini dell’uragano, secondo gli esperti Irene arriverà sulla terraferma verso le nove del mattino (le tre del pomeriggio in Italia) dalle parti di Cape Lookout, nella Carolina del Nord.
Negli altri Stati che probabilmente saranno colpiti dalla forza dell’uragano nel fine settimana continuano intanto i preparativi e l’evacuazione delle aree più a rischio. Nel New Jersey ieri si sono formate code di una trentina di chilometri sulle strade principali, mentre molte aree di servizio hanno finito la benzina. Il problema del carburante interessa del resto buona parte della East Coast, dove la domanda è aumentata del 20 per cento e in alcuni Stati del 40 per cento in poche ore. L’aumento è anche dovuto alla progressiva chiusura di numerosi servizi di trasporto pubblico e di massa. Amtrak e altre compagnie ferroviarie hanno annunciato la cancellazione di quasi tutti i treni e tutti i cinque principali aeroporti intorno all’area di New York saranno progressivamente chiusi a partire da metà giornata.
Gli ordini di evacuazione emessi dalle diverse contee interessano almeno due milioni di persone. Nel New Jersey le ordinanze sono scattate per un milione di persone, nello Stato di New York interessano 550mila abitanti, 315mila nel Maryland, 300mila nella Carolina del Nord, 200mila in Virginia e almeno centomila nel Delaware. I piani di evacuazione sono già in corso e l’obiettivo è liberare le aree più a rischio con un buon anticipo rispetto all’arrivo di Irene.
«Non avevamo mai eseguito un ordine obbligatorio di evacuazione prima d’ora e non l’avremmo fatto se non avessimo pensato che questo uragano ha le potenzialità per essere molto grave» ha spiegato alla stampa il sindaco di New York, Michael Bloolmberg. L’evacuazione interessa le aree depresse dove saranno più probabili le inondazioni in seguito all’arrivo di Irene. Nella zona ci si attende che le acque si alzino di almeno 1,2 – 2,4 metri, sufficienti per superare gli argini più bassi, e che ci siano forti venti e moti ondosi molto intensi.
L’Autorità portuale di New York e del New Jersey, che si occupa della gestione degli aeroporti, dei ponti e dei tunnel nella zona, ha annunciato che numerose partenze previste per il fine settimana sono state cancellate. A partire da mezzogiorno (le diciotto in Italia) saranno sospesi buona parte dei servizi di trasporto come metropolitane, autobus e treni per i pendolari nella zona di New York e in quella di Long Island.
In un discorso indirizzato all’intera nazione, ieri il presidente Barack Obama ha invitato gli abitanti della East Coast a prendere molto seriamente la potenziale minaccia costituita dall’uragano, chiedendo agli abitanti nelle zone da evacuare di non perdere tempo e di non esitare nell’abbandonare le aree a rischio. Obama ha poi interrotto la propria vacanza a Martha’s Vineyard nel Massachusetts ed è tornato alla Casa Bianca per seguire da Washington l’emergenza.
Da pochi minuti la Categoria dell’uragano è passata da 2 a 1 e secondo gli esperti si tratta di una buona notizia: man mano che si sposta verso le aree più fredde dell’Atlantico, la perturbazione si indebolisce e dovrebbe indebolirsi ulteriormente nel corso del proprio passaggio sulla terraferma. Un uragano di Categoria 1 comporta comunque venti tra i 118 e i 153 chilometri orari, forti moti ondosi e possibili inondazioni nelle aree costiere. Un uragano di Categoria 1 sulla East Coast potrebbe causare diversi miliardi di dollari di danni, dicono gli esperti. Lungo il proprio cammino, Irene incontrerà del resto una fetta di territorio densamente abitata da quasi 65 milioni di persone.
Secondo i meteorologi, Irene potrebbe riversare in poche ore una quarantina di centimetri di pioggia lungo la costa. La East Coast è reduce da un periodo particolarmente piovoso e questo potrebbe rendere più probabili alluvioni e inondazioni. Il suolo è impregnato d’acqua e nuove piogge possono renderlo ulteriormente cedevole, portando al crollo di alberi a causa dei forti venti. Gli argini in molte zone sono già messi a dura prova e si prevedono esondazioni.