I giornalisti dell’hotel Rixos sono liberi
Erano rimasti intrappolati per cinque giorni dalle forze fedeli al regime, ora possono finalmente abbandonare l'albergo di Tripoli (aggiornato)
17:14 – Anche Matthew Price, inviato della BBC, ha lasciato l’albergo. Poco prima di andarsene, un paio di guardie fedeli al regime continuavano a sostenere che se avesse lasciato l’hotel con i suoi colleghi avrebbe subito l’attacco dei ribelli. Le guardie sembravano essere convinte che la vittoria di Gheddafi potesse essere imminente.
17:05 – Matthew Chance della CNN conferma di essere su un’auto per allontanarsi dall’hotel. Insieme a lui ci sono giornalisti e operatori di diverse agenzie di stampa, giornali ed emittenti televisive (Fox, AP, Reuters).
Aggiornamento delle 16:50 – Diversi giornalisti rimasti intrappolati nell’albergo di Tripoli per cinque giorni hanno confermato di essere usciti dall’hotel. «Stiamo guidando attraverso le strade deserte di Tripoli, sostanzialmente verso la nostra libertà» ha scritto su Twitter uno degli inviati della CNN dopo essere uscito dall’hotel. Altri giornalisti sono ancora all’interno dell’albergo in attesa dell’arrivo della Croce Rossa per evacuare in sicurezza la zona. Le guardie fedeli al regime che controllavano la zona hanno abbandonato l’area.
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Da cinque giorni trentacinque giornalisti stranieri sono intrappolati all’interno dell’Hotel Rixos, un albergo in una zona di Tripoli ancora in mano alle forze leali a Muammar Gheddafi. I giornalisti avevano ottenuto il permesso dal regime di raccontare l’andamento della guerra direttamente dalla Libia, trovando ospitalità all’interno dell’albergo in cui fino a qualche giorno fa erano anche ospitate le famiglie di alcuni funzionari di Gheddafi ora fuggite nel timore di finire in mano ai ribelli. Nella zona intorno al Rixos si combatte ogni giorno e i corrispondenti rimasti nell’albergo non possono fare altro che attendere la fine degli scontri, cercando di sopravvivere con il poco cibo rimasto ancora all’interno della struttura.
Oltre agli alimenti, all’interno dell’edificio manca spesso la corrente elettrica e di notte bisogna spesso ricorrere a candele o torce per potersi muovere tra le stanze. Niente energia significa anche la totale mancanza di aria condizionata, l’impossibilità di tenere accesi i frigoriferi per conservare il cibo ancora a disposizione e il rischio che le pompe che fanno circolare l’acqua smettano di funzionare.
Tra gli ospiti forzati del Rixos c’è anche Matthew Price, corrispondente della BBC, che cerca di aggiornare quotidianamente colleghi, parenti, amici e il pubblico su quanto avviene nell’albergo nelle mani dei fedeli al regime. Nelle ultime ore dice che le cose sono peggiorate ulteriormente: uscire dall’edificio è diventato totalmente impossibile e spesso passano nei corridoi uomini armati, mentre ai piani più alti ci sono diversi cecchini che sparano verso i ribelli. Questi uomini armati maltrattano spesso i giornalisti e gli altri stranieri nell’hotel, minacciandoli con i loro fucili nei momenti di maggiore tensione, che fortunatamente fino a ora si sono tutti risolti senza violenze e peggio ancora spari.
Le guardie del regime hanno occupato diverse postazioni anche nel giardino dell’albergo e controllano tutte le vie di uscita. Chi prova a raggiungerle viene rispedito all’interno con metodi spicci e perentori da parte delle guardie armate. Uno dei momenti di tensione si è proprio verificato quando un operatore di una televisione ha provato ad avvicinarsi a un’uscita per fare qualche ripresa: si è ritrovato un fucile puntato contro.
Price dice che stanno finendo acqua e cibo. L’energia elettrica va e viene e solo in una parte dell’albergo. La situazione non è tuttavia ancora critica, ma potrebbe diventarlo se si andasse avanti così ancora a lungo.
I giornalisti rimasti imprigionati al Rixos non hanno nemmeno chiaro perché le guardie fedeli al regime continuino a difendere l’albergo. Molti uomini armati dicono di farlo perché vogliono combattere per la loro patria e per Gheddafi, ma da cosa si sa all’interno dell’edificio non ci sono più persone vicine al regime da proteggere. I fedeli al regime sono male informati dalla propaganda e sono convinti di essere a un passo dalla vittoria, ignorando che in realtà il controllo esercitato da Gheddafi è ormai alla fine e le ultime sacche di lealisti si stanno sfaldando anche a Tripoli.