La conquista del rifugio di Gheddafi
Reuters dice che le guardie del regime si sarebbero arrese dopo l'ingresso dei ribelIi nel complesso di Bab al-Azizya, dove si troverebbe il leader libico
Ricapitoliamo gli ultimi sviluppi. Dopo un lungo assedio, i ribelli sono riusciti a penetrare all’interno del complesso di Bab al-Azizya poco dopo le cinque del pomeriggio. Centinaia di persone sono entrate senza trovare particolare resistenza e sono arrivate fino a uno dei principali edifici della grande area nel cuore di Tripoli in cui solitamente vive Muammar Gheddafi.
La notizia della presa di parte del complesso si è diffusa rapidamente in città, dove migliaia di persone sono scese per strada per festeggiare. La situazione continua a essere molto incerta, ma l’impressione è che il regime di Gheddafi abbia le ore contate.
Nel pomeriggio un ex funzionario russo, e amico del leader libico, ha detto di aver sentito telefonicamente Gheddafi, che avrebbe dichiarato di trovarsi ancora nel complesso e di essere pronto a combattere contro i ribelli. Le ricerche per ora all’interno di Bab al-Azizya si sono però rivelate infruttuose e c’è il sospetto che Gheddafi sia fuggito e sia ormai lontano da Tripoli.
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19:09 – Associated Press ha messo insieme un video con le ultime fasi degli scontri intorno al complesso di Gheddafi oggi pomeriggio e dei momenti immediatamente successivi all’apertura di una breccia che ha consentito ai ribelli di penetrare nella zona.
19:05 – I ribelli continuano ad affluire all’interno del grande complesso in cui solitamente vive Muammar Gheddafi. Ci sono edifici in fiamme e si sentono numerosi spari. Quelli di festa si mischiano a quelli degli scontri. Del leader libico non c’è traccia, alcuni pensano che sia ancora nei paraggi, ma il timore è che sia rapidamente fuggito fuori da Tripoli.
19:03 – Un giornalista di Al Jazeera sarebbe rimasto ferito all’interno del complesso di Muammar Gheddafi.
19:00 – Secondo il Dipartimento di Stato americano, il regime di Gheddafi è ormai al completo collasso, dice un portavoce.
18:51 – Le prime immagini dall’interno del complesso.
18:43 – La notizia è arrivata anche a Bengasi e la popolazione festeggia per le vie della città.
18:38 – Alcuni ribelli hanno iniziato a colpire il monumento all’interno del complesso, uno dei simboli del regime, per abbatterlo.
18:27 – Il corrispondente della televisione statunitense CBS dice di essere arrivato all’interno del complesso e di trovarsi davanti al famoso monumento della mano che tiene in pugno un aereo da guerra. Da lì, Gheddafi fece uno dei suoi interminabili discorsi pochi giorni dopo l’inizio delle rivolte nel paese.
18:21 – Alcuni ribelli hanno confermato a CNN che la battaglia per il complesso di Gheddafi è finita. Le esplosioni e i colpi di arma da fuoco che si sentono da diversi minuti sono di festa. Nessuna notizia del leader libico, che nel pomeriggio aveva detto di essere ancora a Tripoli e di voler combattere fino alla fine contro i ribelli.
18:11 – Al Jazeera ha mostrato alcune immagini girate nel complesso di Gheddafi pochi minuti dopo l’arrivo dei ribelli. L’area è enorme e nella zona in cui sono entrati i ribelli non si vedono guardie o altri armati fedeli al leader libico.
18:03 – Diversi corrispondenti, a partire da quelli di Al Jazeera, dicono che ora la battaglia all’interno del complesso di Bab al-Aziziya potrebbe andare avanti a lungo. L’area è costituita da diverse costruzioni, piccole vie di accesso, barriere e cancelli. Ci sono anche cunicoli, dicono, che potrebbero consentire a Gheddafi di sfuggire all’attacco.
17.58 – La notizia della presa del complesso di Gheddafi si è diffusa in città e per le strade di Tripoli in molti stanno festeggiando. Del leader libico non si sa ancora nulla.
17:46 – I ribelli avrebbero issato la loro bandiera sul tetto di uno degli edifici del complesso in cui si pensa si trovi Muammar Gheddafi, dice BBC.
17:40 – Le prime manifestazioni contro il regime del leader libico iniziarono a metà febbraio di quest’anno. Abbiamo raccolto la cronologia degli eventi da allora a oggi in un Diario di guerra, qui sul Post.
17:39 – Centinaia di ribelli, dice ora anche Associated Press, hanno invaso il complesso di Gheddafi passando attraverso uno degli ingressi conquistati alcuni minuti fa.
17:29 – La domanda che continuano a farsi tutti è: Gheddafi si trova ancora lì dentro? Intanto il Pentagono conferma di non avere nessuna notizia di una sua fuga all’estero.
17:27 – Secondo Al Jazeera, i ribelli avrebbero raggiunto l’abitazione di Muammar Gheddafi all’interno del complesso.
17:24 – Alcuni ribelli contattati da AFP hanno confermato di aver conquistato il controllo di uno degli ingressi al complesso di Bab al-Aziziya, dove si immagina si trovi Gheddafi.
17:19 – Si attendono conferme alle notizie riportate da Reuters. Al Jazeera, che potete seguire qui in diretta sul Post, ha una telecamera puntata verso il complesso di Gheddafi dal quale si leva una densa colonna di fumo.
Aggiornamento delle 17.08 – Reuters conferma che i ribelli sarebbero entrati all’interno del complesso di Bab al-Azizya, dove si trova Mummar Gheddafi. Le guardie del regime si sarebbero arrese e ci sono spari in cielo di festa, dicono sempre i corrispondenti di Reuters.
16:40 – «Sono vivo e sto bene. Sono a Tripoli e non ho intenzione di lasciare la Libia. Non credete alle fandonie delle televisioni occidentali» avrebbe detto Muammar Gheddafi al telefono, parlando con l’ex governatore della Kalmykia (Russia) Kirsan Ilyumzhinov.
16,20 – I ribelli libici avrebbero fatto ingresso nel complesso fortificato di Bab al-Azizya, a Tripoli, dove si crede possa trovarsi Muammar Gheddafi. Non è stato possibile verificare questa notizia, ma molti giornalisti e testimoni riferiscono di sentire spari ed esplosioni provenire dall’interno della struttura: da qualche minuto si alza pure del fumo nero. In giro per la città continuano gli scontri, anche nella zona della Piazza Verde, ribattezzata Piazza dei Martiri dai ribelli. Un giornalista di Al Jazeera ha sintetizzato bene la situazione: “I ribelli possono pure avere il controllo della maggior parte della città, ma in realtà qui non c’è nessuno in controllo di niente”. Intanto anche i governi di Iraq e Malta hanno riconosciuto ufficialmente il Consiglio dei ribelli libici come interlocutori.
13,00 – Un punto della situazione, per chi arriva adesso. L’apparizione di stanotte di Saif al-Islam, uno dei figli di Gheddafi che si credeva essere stato catturato dai ribelli, ha messo in dubbio l’entità delle conquiste del fronte anti-regime. Si combatte ancora molto nella zona sud della capitale, quella di Bab al-Aziziya che ospita il bunker dove potrebbe trovarsi Muammar Gheddafi: i ribelli starebbero guadagnando terreno, i giornalisti che si trovano all’hotel Rixos dicono di sentire molti spari ed esplosioni provenire dall’esterno. Il Bahrein e la Tunisia hanno riconosciuto ufficialmente i ribelli come interlocutori.
12,50 – La BBC riporta che l’aeronautica britannica stanotte ha effettuato voli di ricognizione sulla Libia ma nessun attacco. Altri caccia della NATO hanno attaccato le forze del regime ma soltanto a Brega e non a Tripoli.
12,45 – Il capo del Consiglio di transizione nazionale, Mustafa Abdul Jalil, ha tenuto una conferenza stampa a Bengasi insieme al ministro degli esteri turco, Ahmet Davutoglu. Jalil ha detto che Gheddafi e i ministri del regime saranno processati e ha detto di essere lui stesso pronto a essere processato, «per gli anni che ho trascorso da ministro della Giustizia del regime». Jalil ha invitato i libici a essere «tolleranti» e a non «sostituirsi alla legge», ma non ha parlato del caso di Saif al-Islam Gheddafi.
12,32 – Persino il Bahrein, il cui governo è stato duramente contestato durante la cosiddetta “primavera araba”, ha riconosciuto il Consiglio dei ribelli come unico interlocutore e rappresentante del popolo libico.
12,28 – L’aeroporto di Tripoli è ancora sotto il controllo dei ribelli ma le truppe di Gheddafi continuano a girare nella zona, dice Arwa Damon della CNN.
12,15 – Al Jazeera scrive che i ribelli sono “ad appena 500 metri da Bab Al-Aziziyah”. Arrivano ancora molte testimonianze di scontri e sparatorie.
12,12 – Matthew Price è un giornalista della BBC ed è uno dei giornalisti intrappolati nel Rixos: ha scritto su Twitter di sentire molti spari e colpi di mortaio provenienti dall’esterno. Intanto l’ultima voce sulla posizione di Gheddafi, del tutto priva di conferme, lo vorrebbe nascosto proprio nei sotterranei del Rixos (ieri i giornalisti avevano detto di essere praticamente degli “scudi umani”).
12,06 – Al Jazeera stanotte ha pubblicato quattro volantini che la NATO sta lanciando su Tripoli.
12,04 – La vignetta di Makkox su quanto sta accadendo in Libia.
12,01 – Il lancio dell’ANSA, che ha un inviato con i ribelli a Tripoli.
Mentre i jet Nato continuano sorvolare Tripoli risuonano le esplosioni nella zona orientale della citta’. In una delle basi dei ribelli regna una quiete irreale: gli shabab stanno caricando a bordo dei pickup le armi e le case di munizioni arrivate in mattinata. Intanto prosegue il black out nelle zone della capitale sotto completo controllo dei ribelli, iniziato oltre 12 ore fa.
11,55 – La Tunisia ha riconosciuto ufficialmente il governo dei ribelli, qualche ora fa la stessa cosa era stata fatta dall’Oman.
11,54 – La BBC scrive della complicata situazione degli ospedali libici, che sono a corto di farmaci e materiali. Gli ospedali di Tripoli hanno ricevuto oggi una nuova ondata di feriti, a riprova dei combattimenti ancora in corso.
11,47 – Un portavoce del Tribunale Penale Internazionale ha fornito qualche informazione su Saif al-Islam, il cui arresto ieri sembrava essere stato provato anche dalla sua istituzione. “Abbiamo saputo del suo arresto dal Consiglio dei ribelli e abbiamo tentato di verificarlo, ma non abbiamo mai avuto una conferma ufficiale”. I ribelli hanno detto che Saif era in custodia ed è scappato, ma al momento non ci sono prove o conferme: Saif potrebbe anche non essere mai stato arrestato (come lui ha detto ieri alla stampa).
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L’apparizione di stanotte di Saif al-Islam, uno dei figli di Gheddafi che si credeva essere stato catturato dai ribelli, ha messo in dubbio l’entità delle conquiste del fronte anti-regime. Il regime e i ribelli fanno rivendicazioni diametralmente opposte, dicendo di essere in controllo della maggior parte della città: i giornalisti presenti a Tripoli – quelli che non sono intrappolati nell’hotel Rixos – dicono che il grosso della capitale è effettivamente nelle mani dei ribelli, ma ci sono ancora molti cecchini in giro e quindi ci sono ancora grossi rischi per la popolazione, anche nelle zone dove l’artiglieria pesante di Gheddafi si è ritirata. Si combatte ancora molto nella zona sud della capitale, quella di Bab al-Aziziya che ospita il bunker dove potrebbe trovarsi Muammar Gheddafi.
foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images