I viaggi di Aung San Suu Kyi
Le foto delle prime visite politiche della leader dell'opposizione birmana, che ieri ha incontrato per la prima volta il presidente del paese
Venerdì la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha incontrato per la prima volta il presidente del paese, Thein Sein. L’incontro si è svolto nel palazzo presidenziale a Naypyidaw, che dal 2005 è diventata la capitale del paese prendendo il posto di Rangoon. Suu Kyi si trovava a Naypyidaw per la prima volta per partecipare a un Forum economico a cui erano presenti anche altri ministri del governo e della giunta militare.
L’incontro tra Suu Kyi e il nuovo presidente si è svolto a porte chiuse e, secondo quanto riportato dalla tv di stato, è durato un’ora. Un assistente di Suu Kyi lo ha definito «un buon incontro». Poco dopo Suu Kyi ha incontrato la moglie del presidente e il direttore generale del suo gabinetto. «È stato come incontrare vecchi amici, un incontro accogliente e cordiale». Il portavoce della Lega nazionale per la democrazia, il partito di Suu Kyi, ha detto che l’incontro «potrebbe essere il primo passo per una riconciliazione nazionale». Un eventuale accordo tra il governo e la Lega per la democrazia potrebbe convincere le nazioni occidentali a rimuovere l’embargo politico ed economico che grava sul paese.
Aung San Suu Kyi è stata liberata a novembre dopo sette anni agli arresti domiciliari. Da allora ha chiesto più volte di iniziare un dialogo politico con il governo e di cooperare per il bene del paese. Sein è un ex generale che si è dimesso per candidarsi da civile alle elezioni. È stato eletto presidente nel marzo 2011 ma molti analisti politici e attivisti per i diritti civili hanno definito l’elezioni una farsa, perché pretendeva di dare al paese un governo formalmente costituito da civili ma appoggiato e di fatto controllato dalla giunta militare.
Negli ultimi tempi il governo di Stein sta cercando di migliorare la sua immagine sia a livello nazionale che internazionale: ha incontrato membri dell’opposizione e leader delle minoranze etniche che hanno guidato una lotta armata contro il regime; ha smesso di criticare la stampa e i governi internazionali attraverso i giornali, strettamente controllati dalla giunta; ha permesso a Suu Kyi maggiore libertà di movimento concedendole di allontanarsi per la prima volta da Rangoon per un viaggio politico.