Che cosa succede in Libia
Un punto della situazione: i ribelli hanno annunciato di aver ripreso Brega e stare accerchiando la capitale da est e da ovest
Aggiornamento, 17:45 – L’ex numero due del regime Abdel Salam Jalloud sarebbe partito dall’aeroporto di Djerba, in Tunisia, a bordo di un aereo maltese diretto in Italia, secondo quanto riportato da un funzionario del governo tunisino all’agenzia di stampa AFP. Un portavoce dei ribelli aveva detto invece che Jalloud era arrivato in auto a Bengasi, la capitale dei ribelli nell’est del paese, mentre le prime informazioni dicevano che si era diretto con la famiglia nella cittadina di Zintan, sulle montagne a sudovest di Tripoli.
— — —
I ribelli libici hanno annunciato di aver conquistato diversi centri importanti nella zona occidentale del paese. Nelle ultime settimane l’esercito dei ribelli ha lanciato un’offensiva molto intensa per cercare di sbloccare la situazione militare nella regione di Tripoli e lungo la costa mediterranea. Le ultime città rivendicate dai ribelli sono state Zlitan, Zawiyah e Sabratha: i ribelli si starebbero dunque avvicinando alla capitale da est e da ovest. Il governo di Gheddafi ha smentito le conquiste dei ribelli e ha detto che sia Zlitan che Zawiyah sono ancora sotto il suo pieno controllo.
Zlitan è un centro di oltre centomila abitanti sulla strada che porta da Misurata a Tripoli, circa 160 chilometri a est della capitale. Munir Ramzi, membro della formazione ribelle denominata Consiglio Militare di Misurata, ha detto all’Associated Press che i combattimenti sono proseguiti per tutta la giornata di venerdì e che i ribelli hanno perso più di trenta uomini. La battaglia si sarebbe spostata ora a ovest, in direzione di Tripoli, e i ribelli sarebbero ora nei pressi di Al Khums, l’ultimo importante snodo stradale prima della capitale. L’inviato di Al Jazeera Andrew Simmons ha visitato Zlitan e ha confermato che si trova sotto il controllo dei ribelli.
Anche a Zawiyah, secondo quanto riportato alla BBC da fonti vicine ai ribelli, le forze di Gheddafi sono state cacciate definitivamente dalla città e nel suo centro si starebbero svolgendo festeggiamenti per l’avvenuta conquista. Al Zawiya o Ez Zauia si trova a soli trenta chilometri a ovest della capitale, sulla strada principale che da Tripoli porta alla Tunisia, un’importante via di comunicazione per i rifornimenti del regime. I combattimenti proseguivano da più di una settimana e alcuni giorni fa i ribelli avevano conquistato l’importante raffineria petrolifera fuori dalla città. Nella giornata di venerdì l’esercito di Gheddafi ha lanciato nella zona una pesante controffensiva.
Sabratha è a circa 70 km a ovest di Tripoli sulla costa del mar Mediterraneo. Nei pressi della città si trova uno dei siti archeologici romani più importanti della Libia e tra i meglio conservati del mondo. Secondo quanto riporta il Guardian, venerdì 19 agosto un gruppo di ufficiali ha ammainato simbolicamente la bandiera verde del regime di Gheddafi che sventolava sul teatro romano e gli ha dato fuoco. La città moderna, nei pressi delle rovine, è stata conquistata mercoledì 17, dopo alcuni giorni di combattimenti molto intensi lungo le strade della città e con l’apporto decisivo della NATO, che ha bombardato il campo militare dell’esercito di Gheddafi.
I ribelli hanno anche annunciato di aver conquistato Brega, un’importante zona industriale nel golfo della Sirte e l’area più orientale dei combattimenti. L’annuncio non ha ancora ricevuto conferme. Nella zona si combatte dall’inizio della ribellione libica, e la città è passata molte volte di mano.
Gli ultimi successi fanno parte dell’offensiva ribelle per cercare di sbloccare la situazione militare nell’ovest del paese: la direttiva dell’attacco discende dalla catena montuosa dei Nafusa verso la pianura della Tripolitania lungo il mare, dove si trova anche la capitale. Una portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha annunciato in una conferenza stampa a Ginevra che si stanno studiando piani per evacuare dalla capitale le migliaia di lavoratori stranieri, per la maggior parte asiatici e africani, che ancora si trovano a Tripoli e non hanno ancora lasciato il paese.
I ribelli hanno anche annunciato che un membro di primo piano della giunta militare che guidò il colpo di stato del 1969, Abdel Salam Jalloud, ha abbandonato Tripoli con la sua famiglia e ha raggiunto venerdì la cittadina di Zintan, che si trova nelle montagne del Nefusa a sudovest della capitale ed è sotto il controllo dei ribelli. Jalloud, 67 anni, è un amico di gioventù di Gheddafi e ha ricoperto importanti incarichi all’interno del regime: è stato primo ministro libico dal 1972 al 1977 e a lungo responsabile del settore petrolifero del paese. In seguito a dissensi con Gheddafi negli anni Novanta, si è ritirato dalla vita politica e ha vissuto confinato nella sua residenza, controllato dal regime, fino alla fuga di pochi giorni fa.
AP Photo/Alexandre Meneghini