Jeanne Gang, architetto sostenibile
Slate racconta i lavori dell'architetto Jeanne Gang e del suo studio, quelli dell'Aqua Tower di Chicago (foto)
In un normale grattacielo tutti i piani hanno esattamente la stessa pianta, in genere di forma rettangolare. I piani dell’Aqua Tower di Chicago, progettata da Jeanne Gang e completata nel 2010, sono invece tutti di una forma diversa, e curvilinea. Gang è a capo di uno studio di architetti che ha progettato edifici diversamente spettacolari, dall’anfiteatro con il tetto che si apre come un fiore, alla scuola di cinema ispirata all’architettura delle sale cinematografiche e agli studi di registrazione. Sara Goldsmith, su Slate, parla dei suoi progetti più interessanti:
Il lavoro più noto di Gang e del suo studio è di sicuro l’Aqua Tower di Chicago, di 82 piani. L’edificio ricorda le onde, evoca qualcosa di liquido, ma Gang ha spiegato che non ha cominciato a progettarlo con l’intenzione di rappresentare l’acqua; l’idea di fluidità però descrive bene il suo modo di lavorare, che comprende una forte atmosfera di collaborazione all’interno dello studio e una fase di ricerca iniziale molto approfondita. La sua flessibilità le ha permesso di portare a un nuovo livello l’architettura sostenibile.
Le caratteristiche che rendono riconoscibile l’Aqua Tower si devono all’idea iniziale: cercare di dare a chi avrebbe abitato nell’edificio una bella vista sui luoghi simbolo della città. Alla fine, lo studio ha usato un repertorio di forme diverse per far sì che ogni piano avesse un balcone e che ogni balcone servisse a fare ombra su quello sottostante, in modo da diminuire il fabbisogno energetico del palazzo. Le forme irregolari della facciata, poi, rendono le terrazze del palazzo molto più protette dal forte vento di Chicago rispetto a quanto potrebbero esserlo quelle di forme standard. Chi abita nella torre può quindi utilizzare il suo balcone per un periodo più lungo rispetto a chi abita in altri grattacieli.
Grazie alle sue idee e alla scelta originale dei materiali, Gang riesce sempre a coinvolgere i suoi committenti e appaltatori. «In genere», spiega Gang, «progetti un edificio e poi è il committente che sceglie i materiali». Per l’Aqua Tower invece, gli architetti hanno lavorato a stretto contatto con gli ingegneri e gli appaltatori per capire con quali materiali lavorare per costruire i diversi piani.
Un esempio ancora più significativo di questo tipo di collaborazione è il SOS Children’s Village, un centro costruito con un budget molto ridotto. Lo Studio Gang ha chiesto donazioni di materiale per la costruzione del centro e quindi era necessario che il progetto fosse molto flessibile e potesse includere, per esempio, la porta girevole o la moquette che lo studio aveva ricevuto inaspettatamente durante la fase di progettazione. Il progetto iniziale prevedeva una facciata in mattoni perché allo studio era stata promessa una donazione di mattoni. Poi l’offerta è stata ritirata, e Gang ha deciso che la facciata sarebbe stata di cemento. Perché l’edificio non diventasse grigio e monocolore, Gang ha deciso quindi di sollecitare i donatori a offrire cementi di colori diversi: il risultato è una facciata “a strati”.
In molti dei progetti di Gang l’uso originale dei materiali dipende anche dalla loro sostenibilità ambientale, che finisce per essere non una gabbia ma il risultato naturale di uno studio accurato delle modalità di costruzione delle strutture. «Quando abbiamo fondato lo studio, nel 1998, ho capito che dovevamo costantemente cercare di educare i clienti alla sostenibilità. Adesso quelli che vengono da noi, lo fanno perché sanno che quello è il nostro modo di lavorare».