Che cos’è la GMG
Da Buenos Aires a Roma e Madrid, la Giornata Mondiale della Gioventù raduna milioni di ragazzi cattolici e merita descrizioni meno banali di "papaboys"
Si sta tenendo in questi giorni a Madrid, tra qualche protesta e polemica, la 26esima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), raduno mondiale di giovani cattolici. La stampa racconta abitualmente questo evento ricorrendo a una serie di neologismi, cliché e figure simboliche che ci sono diventate familiari – i “papaboys”, i ragazzi-con-la-chitarra, il kit del pellegrino, eccetera – ma circolano anche analisi più argomentate e approfondite di quello che è un fenomeno in qualche modo differente dai più comuni raduni cattolici nei casi di canonizzazioni, beatificazioni e visite papali. Il suo successo iniziale è indubbiamente legato alla grande popolarità di Giovanni Paolo II, ma la GMG è ormai una cosa in grado di stare ampiamente sulle sue gambe. Oggi Joaquim Navarro-Valls scrive su Repubblica un articolo che fornisce qualche elemento di riflessione. La GMG del 2000 a Roma era stata raccontata sul Foglio da Luca Sofri, il peraltro direttore del Post.
Cosa insegnano ai laici queste giornate? Intanto che il sentimento di esclusione, di spaesamento e confusione induce i “laici” a cercare insegnamenti a tutti i costi. E poi che il papa è molto bravo, che i ragazzi sono uno spettacolo fantastico invisibile solo alle comprensibili invidie, che dire cose buone funziona (quelle cattive, qui non le ha nominate nessuno, infatti) e che la fede è difficile da capire per chi non ce l’ha. Tutte cose che si sapevano, già. Le altre, ognuno ha le sue.
Nel 1984 i cattolici hanno celebrato il 1950° della resurrezione di Gesù di Nazaret. Nel programma dei festeggiamenti fu inserito anche il Giubileo Internazionale della Gioventù: il primo grande raduno giovanile promosso dalla Chiesa cattolica. Il 15 aprile 1984 da più parti del mondo arrivarono a Roma 300.000 ragazzi. La settimana successiva, la domenica di Pasqua, l’allora papa Giovanni Paolo II consegnò loro una grande croce di legno, alta 3,8 metri, la “Croce dei giovani”, che da quel momento viene portata in pellegrinaggio in occasione di ogni GMG. L’ONU proclamò il 1985 l’Anno internazionale della Gioventù e Giovanni Paolo II convocò a Roma un’altra Giornata dei giovani, cui parteciparono in 350.000. Sempre a Roma, il 23 marzo 1986 si svolse la prima vera e propria “Giornata Mondiale della Gioventù”. Da allora venne istituita una “sezione giovani” nel Pontificio Consiglio per i Laici, che ogni due o tre anni si occupa dell’organizzazione dell’evento.
Dopo Buenos Aires nel 1987, la GMG si tenne per la prima volta in piena estate a Santiago de Compostela, in Spagna, e probabilmente fu una delle cause della ritrovata popolarità del cammino di Santiago. Nel 1991 la città che ospitò l’evento fu Częstochowa, in Polonia, città natale del papa: era la prima volta che l’evento si celebrava nell’Europa dell’est e vi parteciparono anche molti giovani provenienti dagli ex paesi sovietici. Nel 1995 la GMG si trasferì in Asia, a Manila, la capitale delle Filippine: fu quella con le presenze più numerose, con quasi 5 milioni di persone, e tutt’ora viene ricordata come il settimo evento più partecipato della storia. La GMG si tenne nel 1997 a Parigi e nel 2000 a Roma, durante il Giubileo: il gigantesco raduno sulla spianata di Tor Vergata fece fare all’evento un nuovo e ulteriore salto di popolarità globale. Nel 2002 la GMG si è tenuta a Toronto: è stato l’ultimo incontro con Karol Wojtyła, che partecipò nonostante fosse già gravemente malato. Benedetto XVI accolse per la prima volta i giovani nel 2005 a Colonia, in Germania. L’ultima GMG prima di quella di Madrid si era tenuta nel 2008 a Sydney, in Australia.