Che cos’è il governo economico europeo
L'hanno proposto ieri Merkel e Sarkozy, insieme a nuove misure per ridurre il debito e tenere a bada la crisi nell'eurozona
Ieri il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel si sono incontrati a Parigi per parlare della crisi economica che sta colpendo l’Europa e di come affrontarla, considerato che le economie dei loro due paesi sono tra le più importanti per mantenere stabile l’euro e l’economia tra i paesi che aderiscono alla moneta unica. L’incontro non è stato semplice: Francia e Germania erano divise su diversi punti per affrontare la crisi e le notizie sull’andamento del loro prodotto interno lordo, con una crescita più bassa del previsto, ha gravato sull’incontro.
I due leader, che non vogliono dare l’impressione di decidere da soli le sorti dell’economia in Europa, hanno detto che i governanti degli Stati dell’Unione dovrebbero riunirsi con maggiore frequenza, almeno due volte l’anno, per coordinare al meglio le loro politiche sulla spesa pubblica e sulle nuove imposizioni fiscali. Sarkozy e Merkel hanno anche proposto che l’attuale presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, assuma l’incarico di capo dell’eurozona per meglio coordinare le politiche economiche dei vari paesi.
L’idea, spiegata nella conferenza stampa da Nicolas Sarkozy, è quella di istituire una sorta di governo economico che coordini il lavoro dei 17 paesi che aderiscono all’euro. Il nuovo gruppo di lavoro potrebbe riunirsi mensilmente e avere un presidente stabile per due anni e mezzo, a cominciare da Van Rompuy. La proposta non è stata accolta con particolare entusiasmo dagli altri Stati dell’Unione, ma del resto si è trattato di un semplice annuncio e mancano i dettagli su quali poteri potrà avere il governo economico europeo.
Angela Merkel ha invece ribadito la necessità di mantenere i conti in ordine nei diversi Stati dell’eurozona e ha annunciato un piano per far inserire nelle loro Costituzioni un articolo che renda chiara la necessità del pareggio di bilancio. Il cancelliere tedesco ha poi affossato per l’ennesima volta l’ipotesi delle obbligazioni europee (quelle che vengono spesso definite erroneamente eurobond), che consentirebbero ai paesi maggiormente indebitati come Italia e Spagna di ottenere prestiti a tassi di interesse più bassi rispetto agli attuali. Una simile soluzione penalizzerebbe però le nazioni le cui economie sono più in salute, come la Germania, dove i tassi aumenterebbero rispetto ai livelli attuali. Merkel ha aggiunto che un simile strumento potrà avere un senso solo quando l’Unione avrà un sistema fiscale unico, un processo che richiederà ancora molti anni prima di essere realizzato.
Gli annunci di Merkel e Sarkozy sono stati accolti con freddezza dai mercati, che si aspettavano qualche novità più consistente e concreta dall’incontro tra i due leader. I toni rassicuranti non sono serviti a tranquillizzare gli investitori e la Borsa di New York ha chiuso in negativo (le Borse europee erano già chiuse al momento della conferenza stampa da Parigi). I mercati temono che la rigidità imposta al sistema economico per ridurre l’indebitamento dei paesi possa danneggiare la crescita. Un timore condiviso anche dal direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che ha invitato i governi a trovare un giusto equilibrio tra tagli alla spesa e misure tese a sostenere la crescita, evitando così una nuova pericolosa fase di recessione.