La casa farmaceutica Pfizer è stata condannata a risarcire le vittime del Trovan
Quattro famiglie nigeriane riceveranno 175.000 dollari come risarcimento per la sperimentazione non autorizzata di un farmaco contro la meningite
Nel 1996 in Africa più di 12.000 persone morirono a causa di un’epidemia di meningite. A Kano, nel nord della Nigeria, i medici della Pfizer, una delle case farmaceutiche più grandi del mondo, si offrirono, nell’ambito di un programma d’emergenza lanciato dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) di curare circa duecento bambini, metà con il nuovo farmaco Trovan, e metà con il miglior farmaco contro la meningite sul mercato al tempo, il Ceftriaxone. Durante il trattamento morirono cinque bambini sotto cura di Trovan (mentre molti altri rimasero vittima di cecità, malformazioni e paralisi) e sei sotto cura di Ceftriaxone. Secondo i medici dell’azienda fu un buon risultato. Il Trovan è stato poi commercializzato per gli adulti europei nel 1998 e in seguito ritirato dal mercato per l’alta tossicità epatica.
La Pfizer, come ha denunciato anche il Washington Post nel 2006, non chiese mai il consenso dei genitori dei bambini nè del governo nigeriano per il trattamento sperimentale. Di fronte alla gravità delle accuse, la difesa dell’azienda si è rivelata debole. Nel 2010 La Corte suprema nordamericana ha autorizzato il processo contro la Pfizer. Come racconta il New York Times ieri quattro famiglie nigeriane hanno ricevuto un risarcimento di 175.000 dollari ciascuna da un fondo di 35 milioni di dollari creato da un accordo tra la casa farmaceutica e lo stato di Kano, dove sono avvenute le sperimentazioni. Questa vicenda è una delle cause del fallimento di alcune campagne di vaccinazione contro la poliomielite promosse dall’OMS in Nigeria, che è il paese con la più alta percentuale di abitanti malati di polio di tutto il mondo.