Guida completa alla Premier League
Domani ricomincia il campionato di calcio più divertente del mondo: le cose da sapere
di Francesco Costa
Domani in Inghilterra comincia la Premier League, cioè il campionato di calcio inglese, probabilmente il più divertente e combattuto del mondo. Il campionato italiano è più equilibrato, ma ha squadre meno forti; il campionato francese è ancora più equilibrato ma ha squadre ancora più deboli; il campionato spagnolo ha solo due squadre fortissime, e nettamente migliori di tutte le altre. Il campionato inglese quest’anno ha almeno tre squadre di livello altissimo – Manchester United, Chelsea e Manchester City – e tre di livello alto – Arsenal, Liverpool e Tottenham – e tutte queste si sono rafforzate e hanno la possibilità di centrare il titolo. Ma molte altre sono in gamba, fanno un gioco offensivo, hanno allenatori spregiudicati e calciatori che promettono bene: e insomma, vale la pena sapere di cosa parliamo quando parliamo di Premier League, andando oltre i grossi nomi che conosciamo tutti.
Arsenal
La squadra ha ormai una storia consolidata di bel gioco, gran possesso di palla e valorizzazione di calciatori giovani e in gamba, ma il suo allenatore, il francese Arsene Wenger, nella scorsa stagione si è trovato per la prima volta ad affrontare l’impazienza dei suoi tifosi, che oltre allo spettacolo gradirebbero vedere anche qualche titolo. L’ultima Premier vinta dall’Arsenal, infatti, risale alla stagione 2003-2004. Alcuni dei campioni affermati sembrano in procinto di cambiare aria, da Fabregas a Nasri, e bisognerà vedere come si farà fronte alla loro eventuale partenza. Di certo bisogna tenere d’occhio Jack Wilshere, 19 anni, mancino e nuovo fenomeno del calcio inglese. «Non è normale essere così giovani e così bravi», ha detto di lui Fabio Capello. E occhio a due dei nuovi acquisti, l’attaccante ivoriano Gervinho e l’ala Chamberlain.
Aston Villa
Una nobile decaduta, tra l’altro ancora stordita dal complicato inizio della scorsa stagione, quando l’allenatore O’Neill si dimise e la sua sostituzione fu particolarmente complicata. Ora c’è uno scozzese, McLeigh, visto piuttosto male dalla tifoseria, e una squadra che ha perso il suo calciatore migliore, Ashley Young, passato al Manchester United. Se non comincia bene sono guai.
Blackburn Rovers
Di solito quando una squadra viene comprata da personaggi ricchissimi, i tifosi si sfregano le mani: arriveranno grandi calciatori e magari si vincerà qualcosa. Il Blackburn è stato rilevato da una società leader mondiale del pollame, Venky’s, i cui dirigenti però hanno dimostrato di non capire molto di calcio. L’anno scorso il Blackburn ha sfiorato la retrocessione, malgrado i proclami dei suoi proprietari. E quest’anno non ci sarà Phil Jones, giovane e promettente difensore passato al Manchester United.
Bolton Wanderers
Tra le squadre non di prima fascia è sicuramente una di quelle da tenere d’occhio. Ha un allenatore, Owen Coyle, che si è fatto notare per il gioco spettacolare e offensivo; l’anno scorso è arrivata in semifinale di FA Cup e non ha sfigurato in Premier League, salvo un crollo finale dovuto anche all’infortunio di un giocatore chiave, il centrocampista americano Stuart Holden. Se si rafforzerà un po’, da qui alla fine del mercato, potrebbe togliersi qualche soddisfazione.
Chelsea
Sono i principali avversari del Manchester United. Il loro ricchissimo proprietario, il russo Abramovich, ha comprato il nuovo allenatore come si comprano i calciatori, cioè pagando la sua clausola di rescissione. E non è un allenatore normale: si chiama Andre Villas-Boas, è portoghese, giovanissimo (33 anni, più giovane di alcuni suoi calciatori), è noto per essere stato a lungo collaboratore di Mourinho, per avere condotto uno stratosferico Porto alla vittoria dell’Europa League e per essere una specie di prodigio della tattica. La sua missione è dare gioco e motivazioni a una squadra un po’ avanti con gli anni, e soprattutto riuscire a far tornare al suo livello Fernando Torres, acquistato durante la scorsa stagione dal Liverpool e finora molto deludente. In giro c’è molta curiosità, comprensibilmente.
Everton
Una solida squadra di metà classifica, con molti giocatori anziani e molti giovanissimi, e pochi in mezzo. Bello soprattutto il centrocampo, con Cahill e Arteta. Il mercato estivo però è stato poverello e serve comprare un attaccante forte per riuscire a restare subito dietro le grandi. L’Everton salterà la prima giornata, comunque: doveva giocare a Tottenham, ma lì in questi giorni non è aria.
Fulham
La scorsa stagione è stata di decompressione, dopo la sbornia del 2010 con la finale di Europa League persa ai supplementari, e comunque la squadra ha conseguito un ottavo posto che non è poi così male. Quest’anno c’è un nuovo allenatore, l’olandese Martin Jol, e l’ossatura della squadra è ancora valida, soprattutto a centrocampo: la qualificazione alle coppe europee è possibile.
Liverpool
La stagione scorsa è cominciata disastrosamente ma alla fine il Liverpool è riuscito a centrare il sesto posto, cedendo Fernando Torres e comprando al suo posto Andy Carroll e soprattutto il fenomenale Luis Suarez. Gran parte del merito della rinascita si deve all’allenatore subentrato a Hodgson, lo scozzese Kenny Dalglish. La squadra c’è, anche se il capitano Gerrard da qualche tempo è un po’ appannato. La qualificazione alla Champions League è un obiettivo credibile.
Manchester City
Il fiume di milioni garantito dallo sceicco Mansour ha portato l’ex squadra-scarsa-di-Manchester a vincere il suo primo trofeo e qualificarsi in Champions League. Ora bisogna fare un altro salto, andando il più lontano possibile in coppa e il più vicino possibile al titolo nazionale. La campagna acquisti è stata di nuovo scoppiettante, da Clichy a Savic ad Aguero, e probabilmente vedremo ancora altri colpi (Nasri?), ma quest’anno non c’è da ricostruire la squadra, che è già fortissima. Quindi ci sono anche meno alibi in giro: se la stagione sarà deludente, il primo a farne le spese sarà l’allenatore, Roberto Mancini. Per il momento i tifosi lo venerano ma la probabile partenza di Tevez potrebbe metterlo in difficoltà: l’anno scorso l’attaccante argentino è stato determinante in più di una circostanza.
Manchester United
Sono i campioni in carica, i vicecampioni d’Europa e una delle squadre più forti del mondo, ma l’anno scorso hanno sofferto: hanno vinto la Premier League facendo 80 punti, meno di qualsiasi altro campione d’Inghilterra degli ultimi dieci anni, e sono stati nuovamente umiliati dal Barcellona. Questa stagione presenta diversi rischi, perché i vecchi diventano sempre più vecchi – Ryan Giggs, per esempio – e non è chiaro se i giovani potranno rimpiazzarli da subito, vedi per esempio il complicato esordio del giovane portiere De Gea al posto di Van der Sar. Si attende la definitiva esplosione di Javier Hernandez, che l’anno scorso ha fatto grandi cose. In ogni caso rimangono la squadra da battere.
Newcastle United
L’anno scorso se la sono sorprendentemente cavata, nonostante la cessione di Andy Carroll, ma quest’anno sarà più impegnativo. L’allenatore è collaudato, se il francese Ben Arfa ritroverà la condizione – è reduce da un grave infortunio a una gamba – il Newcastle dovrebbe restare attaccato alla metà della classifica.
Norwich City
Neopromossi, sono una vera incognita. Sono molto organizzati e fisicamente prestanti, hanno comprato un pugno di giocatori promettenti ma semisconosciuti e hanno un allenatore preparato, Paul Lambert. A naso, sembrano la classica squadra neopromossa che comincia molto bene – suscitando espressioni tipo “la-favola-del-Norwich” – e poi si spegne a metà stagione, ondeggiando tra la zona tranquilla e quella a rischio retrocessione.
Queens Park Rangers
In Italia la conosciamo soprattutto perché è la squadra posseduta per un pezzo da Flavio Briatore: l’anno scorso ha vinto la Serie B inglese e quest’anno tenterà di restare in Premier League. La squadra non sembra all’altezza ma la società ha denaro da spendere: probabilmente si giocherà la permanenza in prima divisione fino alla fine del campionato. Tenete d’occhio il giovane francomarocchino Taarabt, che è anche il capitano: l’anno scorso ha segnato 19 gol.
Stoke City
È una piccola squadra che viene da una stagione sorprendentemente buona, col tredicesimo posto in Premier League e la finale di FA Cup. Questo però rende la prossima stagione insidiosa: i tifosi sperano di fare ancora qualcosa in più e soprattutto di fare bene nelle coppe europee, la squadra potrebbe soffrirne. Ritrovarsi in una brutta situazione a Natale potrebbe rendere il resto della stagione molto complicato.
Sunderland
La scorsa stagione a gennaio hanno ceduto il loro giocatore migliore, l’attaccante Bent, e hanno avuto parecchi alti e bassi, concludendo al decimo posto. Stavolta però la campagna acquisti li ha rafforzati: hanno preso Brown e O’Shea dal Manchester United più diversi altri buoni e promettenti giocatori. Possono confermarsi a metà classifica e magari vivere una stagione meno movimentata di quella scorsa. La stella è il ghanese Gyan Asamoah.
Swansea City
Arrivano dalla Serie B e rischiano molto di tornarci. Il giocatore più forte è l’attaccante Sinclair, ex promessa del Chelsea, ma attorno non c’è molto altro. L’anno scorso però hanno giocato un bel calcio: la loro permanenza in Premier League è legata alla loro eventuale capacità di non andare nel pallone e non snaturarsi troppo, sperando di vincere soprattutto negli scontri diretti con le squadre del loro livello.
Tottenham Hotspur
Sono la sorpresa della scorsa stagione, con il loro quinto posto e la molta strada fatta in Champions (dove hanno eliminato il Milan e le hanno suonate all’Inter). Quest’anno devono confermarsi e ne hanno la possibilità: forse perderanno il centrocampista Modric ma la squadra è comunque ricca di ottimi giocatori, a cominciare da Bale, Van der Vaart e Aaron Lennon, e ben allenata da Redknapp. Avessero anche un attaccante vero, a parte Crouch, potrebbero fare molto bene.
West Bromwich Albion
L’anno scorso hanno fatto vedere delle ottime cose allenati da Roberto Di Matteo, che nel frattempo è andato a fare il vice di Villas-Boas al Chelsea. Quest’anno saranno allenati da Roy Hodgson, in cerca di riscatto dopo il flop al Liverpool. Il giocatore da tenere d’occhio è il nigeriano Odemwingie, autore l’anno scorso di ben 15 gol. Combatteranno a metà classifica, salvo disastri.
Wigan Athletic
Sembrano condannati alla retrocessione, solo che lo sembrano sempre e intanto giocano in Premier League da sei stagioni consecutive. Hanno un centrocampista molto promettente, il ventenne James McCarthy.
Wolverhampton Wanderers
Anche loro combatteranno fino alla fine per non retrocedere, ma sembrano un po’ più attrezzati: hanno speso bene nel corso del mercato estivo e hanno una società molto solida. La squadra non lo è stata altrettanto, l’anno scorso, ottenendo risultati altalenanti e restando in Premier League per il rotto della cuffia.
Il pronostico del Post
Chelsea campione, secondo il Manchester City, terzo il Manchester United. Seguono Tottenham e Liverpool, con l’Arsenal in grossa difficoltà. Retrocedono Swansea, Norwich e QPR.
foto: Laurence Griffiths/Getty Images