Lo sciopero dei calciatori in Spagna
La Liga e la serie B non giocheranno le prime due giornate del prossimo campionato, mentre anche i calciatori italiani minacciano simili iniziative
Il presidente del sindacato dei calciatori spagnoli, la AFE (Asociación de Futbolistas Españoles) ha dichiarato oggi che i giocatori della Liga e della Segunda División (le serie A e B spagnole) sciopereranno le prime due giornate della stagione 2011-2012. Il sindacato chiede che la lega calcistica spagnola, la LFP, migliori le condizioni per i giocatori che non vengono pagati dalle società. L’inizio del campionato spagnolo è programmato per il weekend del 20 e 21 agosto.
Il presidente Luis Manuel Rubiales Béjar, un ex calciatore di Xerez, Levante e Alicante che oggi ha 34 anni, ha spiegato le ragioni della protesta in una conferenza stampa in un hotel di Madrid. Il sindacato ha chiesto che i giocatori a cui non vengono pagati tre mesi di stipendio possano rompere unilateralmente i loro contratti, e ha aggiunto che una lunga trattativa con la LFP per ottenere le nuove condizioni è stata interrotta dalla lega calcistica poco prima di raggiungere un accordo.
Durante la conferenza stampa, Luis Rubiales ha detto che “il campionato non ricomincerà finché non verrà firmato un nuovo accordo” tra la lega e i giocatori, che secondo il presidente del sindacato non ottengono in Spagna le stesse garanzie che hanno già in Germania, Francia, Olanda e Inghilterra, dove le società che non pagano i giocatori non possono partecipare al campionato.
L’annuncio di Rubiales è stato sostenuto da circa cento calciatori, che appartengono a tutte le 40 squadre dei due campionati maggiori spagnoli. Tra questi, erano presenti alla conferenza stampa anche Iker Casillas e Xabi Alonso del Real Madrid e il capitano del Barcellona Carles Puyol.
Domenica 7 agosto anche il principale sindacato dei calciatori italiani, l’Associazione Italiana Calciatori presieduta dall’ex giocatore della Roma Damiano Tommasi, ha pubblicato sul proprio sito una lettera aperta firmata da 37 giocatori delle 20 squadre della Serie A in cui denuncia il mancato rinnovo del contratto collettivo, e dichiara che senza la firma del rinnovo “non è possibile iniziare un nuovo campionato”. Uno sciopero dei calciatori italiani, che coinvolgeva anche in quel caso le condizioni del rinnovo del contratto collettivo, era stato dichiarato e poi ritirato dall’AIC già a settembre dello scorso anno.
AP Photo/Daniel Ochoa de Olza