Le tre risposte deboli del PD sulla corruzione
Michele Salvati smonta i poveri argomenti - dov'è finita la diversità? - esposti sulle questioni di etica pubblica
Oggi sul Corriere della Sera Michele Salvati, che della nascita del Partito Democratico fu tra i maggiori ispiratori, contesta la fragilità delle risposte che il PD ha dato finora sulle storie di corruzione o indebolimento dell’etica pubblica che hanno riguardato i suoi amministratori.
Un cittadino comune non fa molta differenza tra i casi di politici corrotti, di politi- ci che si auto-attribuiscono remunerazioni spropositate o che nominano a capo di un ente pubblico compagni di partito o amici degli amici. Si tratta di casi diversi: i primi commettono un reato, gli altri profittano in modo improprio di un potere discrezionale difficilmente sindacabile dalla magistratura,. aggravando i costi della politica o contribuendo all`inefficienza dei servizi pubblici.
Per un aspetto importante ha però ragione il cittadino comune: tutti questi casi segnalano un grave deficit di etica pubblica e infangano una missione – la politica – che dovrebbe essere svolta con una attenzione esclusiva al bene comune, al vantaggio dei cittadini. L’antipolitica nasce da qui e il nostro Paese è quello che, in Europa, registra il massimo disprezzo peri politici, per tutti i politici.
Fa male il nostro cittadino a mettere tutti i politici e tutti i partiti nello stesso fascio («sono tutti eguali!»)? Sì, fa male, ma ha buone giustificazioni. Per questo si deve sperare che l`esame di coscienza iniziato nel Pd dopo l`accertamento di casi di corruzione politica al suo interno, o l`apertura di indagini giudiziarie in proposito, dia luogo ad esiti operativi e si estenda anche ad altri partiti.
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