Scontri in Cile tra studenti e polizia
Nuove violente proteste per i fondi per la scuola pubblica. Ieri 29 poliziotti feriti e 552 persone arrestate
Ieri in Cile migliaia di persone hanno manifestato contro il governo del presidente Sebastián Piñera, salito al potere il 17 gennaio 2010 con una coalizione di centro destra. Le manifestazioni sono state organizzate in tutto il paese dagli studenti che da maggio protestano per ottenere un’istruzione pubblica migliore e alla portata di tutti. Il presidente Piñera, che secondo un sondaggio è il leader meno amato dai tempi della dittatura di Augusto Pinochet, è accusato di aver privilegiato le scuole private.
La protesta di ieri non è stata tra le più partecipate – a giugno ci sono state manifestazioni con 80 mila persone – ma di sicuro la più violenta. Gli studenti hanno bloccato le strade a Santiago e incendiato le barricate costruite con mezzi di fortuna. La polizia ha cercato di fermarli con idranti e gas lacrimogeni. In tutto il paese ci sono stati 29 poliziotti feriti e 552 arresti. Il segretario di stato Andrés Chadwick ha smentito le voci che parlavano di un morto tra gli studenti.
Ieri notte intanto la televisione ha mostrato un magazzino della Polar in fiamme. I vigili del fuoco hanno detto che è ancora presto per stabilire le cause dell’incendio. La Polar, la più grande compagnia di distribuzione del paese, è al centro di uno dei più grandi scandali mai scoppiati in Cile: una frode ai danni di 400 mila consumatori. I loro debiti non saldati erano rinegoziati, a loro insaputa, a tassi d’interesse esorbitanti. Alcuni clienti, che avevano comprato un prodotto per 150 dollari , si sono ritrovati a dover pagare una cifra 20 volte superiore, più di 3 mila dollari.