“Sarebbe bastato Google”
Mattia Feltri racconta sulla Stampa la giornata di ieri alla Camera
Mattia Feltri commenta oggi sulla Stampa quello a cui ha assistito alla Camera ieri, intorno all’intervento di Silvio Berlusconi.
L’ utilità della giornata che in apertura e in conclusione il presidente Gianfranco Fini ha definito «straordinaria» con pompa nient’altro che istituzionale – è stata perfettamente colta da Mario Pepe, deputato del Pd iscritto per ultimo a parlare. A quel punto l’aula era spopolata e in disarmo e chi s’attardava aveva l’aria dello scolaro che si incaponisce ancora un po’, per meglio gustare la prossima libertà: da oggi il Parlamento è in ferie. Ebbene, aveva parlato il premier Silvio Berlusconi, aveva messo briscola il segretario del partito Angelino Alfano e aveva replicato il segretario democratico Pierluigi Bersani (non uno dei tre era sfuggito al fiacco torpore di pre-villeggiatura). Poi, una volta passata la palla al capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, la vacanze erano ufficialmente cominciate.
Il popolo del trolley – questo splendido animale da palazzo che sgombra a metà settimana trascinandosi minuscole valigie dimensionate alla durata della trasferta – si era messo in moto. A ogni successivo intervento, c’era una quota di onorevoli richiamata alle dure responsabilità della partenza: eurostar, frecce rosse e voli di linea chiamavano senza requie. E così, per arrivare al punto, al nodo della giornata, al cruciale sbocco, quando è stato il momento di Mario Pepe non era rimasta di sentinella che qualche decina di colleghi, tutti in drappello, tutti disinteressati e così è loro purtroppo sfuggita la sentenza dell’on. Pepe, scolpita nel marmo a caratteri d’oro: «Che Dio ce la mandi buona».
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