Siamo la Russia dell’87
Stefano Casertano già lo sospettava, dopo la giornata di oggi alla Camera ne è sicuro
Stefano Casertano, studioso di politica internazionale, ritiene che lo scialbo intervento di Silvio Berlusconi alle Camere di mercoledì confermi una valutazione che aveva annunciato qualche settimana fa sul suo blog su Linkiesta.
Con il discorso di Berlusconi si è completata l’identificazione del nostro paese con l’Unione Sovietica del 1987.
Il leader “non nega che ci sia una crisi” – e meno male -, ma la colpa è dei mercati. I mercati esagerano, i mercati sono nervosi, i mercati “non valutano correttamente il merito di credito”. In sostanza, i mercati sbagliano.
Noi, la patria, il partito, abbiamo fatto tutto quello che dobbiamo fare. Abbiamo rispettato quanto richiesto dall’Europa, abbiamo rispettato quanto suggerito dalla Banca Centrale Europea – evidentemente è un attacco capitalista.
Noi, la patria, il partito, abbiamo “introdotto ben 27 misure concrete”. Nonostante siano aumentate le tasse e si parli di una nuova patrimoniale, a partire da una spesa pubblica che è già (socialisticamente) superiore al 50% del Pil, ben “7,4 miliardi di euro sono stati destinati al Sud”.
Aggiunge Alfano: la colpa è dei capitalisti che c’erano prima, perché si tratta di tendenze in atto da anni. Il leader aveva alzato la palla: la crisi finanziaria “ha colpito le nostre imprese durante un momento di adattamento alle nuove tecnologie e la globalizzazione”.
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