Il nuovo direttore di Haaretz
È Aluf Benn, 46 anni, collaboratore di importanti giornali internazionali
Aluf Benn è il nuovo direttore dell’importante quotidiano israeliano Haaretz. Benn è stato nominato lunedì 1 agosto dal consiglio di amministrazione e ha assunto il suo incarico il giorno stesso.
Benn è nato vicino a Tel Aviv nel 1965 con il nome di Aluf Bomstein (poi modificato in Benn): è figlio del poeta israeliano Aryeh Sivan (pseudonimo di Aryeh Bomstein) che nel 2010 ha vinto il prestigioso Premio Israele, la più alta onorificenza assegnata dallo stato per meriti artistici. Benn ha iniziato la sua carriera giornalistica nel settimanale di Tel Aviv Ha’ir, per il quale scrisse un reportage su gli alti gradi del Mossad, il servizio segreto israeliano, che provò a impedirne la pubblicazione. Sul caso si espresse una sentenza della Corte Suprema israeliana che limitò i poteri della censura militare.
Nel 1989 Benn iniziò a lavorare per Haaretz, occupando negli anni diversi incarichi: corrispondente diplomatico, caporedattore della sezione notizie, e negli ultimi due anni commentatore politico e responsabile della sezione editoriali. I suoi articoli sono stati pubblicati in diversi quotidiani e periodici celebri al di fuori di Israele, come il New York Times, il Guardian, il Washington Post e Foreign Affairs.
Benn prende il posto di Dov Alfon, che era stato direttore nei tre anni precedenti. Ha dichiarato di voler proseguire “la missione pubblica di Haaretz come sentinella della democrazia israeliana”. Secondo quanto riporta il quotidiano economico israeliano Globes, Dov Alfon avrebbe lasciato in anticipo il suo incarico di direttore a causa dell’ingresso nella proprietà del giornale (con una quota del 20%) dell’imprenditore di origine russa Leonid Nevzlin, già dirigente del gigante petrolifero russo Yukos prima che questo venisse cancellato dal governo di Putin. Nevzlin, uno degli uomini più ricchi del mondo, si è trasferito in Israele da alcuni anni denunciando di essere vittima di una persecuzione giudiziaria ordinata dall’attuale primo ministro Vladimir Putin per eliminare gli avversari politici. Nel 2008 è stato condannato in contumacia all’ergastolo, in Russia, per concorso in omicidio. Secondo fonti interne ad Haaretz riportate dal Globes, l’ex direttore Alfon e diversi giornalisti non sarebbero contenti del coinvolgimento di Nevzlin nella proprietà, annunciato a giugno 2011.
La maggioranza del quotidiano è comunque ancora in mano alla famiglia Schocken. Salman Shocken, ebreo di origine tedesca, rilevò Haaretz (che significa “la terra”) nel 1935, e iniziò a farne una voce autorevole tra i mezzi di informazione dell’allora amministrazione britannica della Palestina. La sua impronta continuò a farsi sentire dopo che il giornale passò al figlio Gershom. Nei momenti salienti della storia di Israele, la posizione di Haaretz è sempre stata critica nei confronti del nazionalismo ebraico e dell’operato dei governi, conducendo diverse battaglie per i diritti civili e interrogandosi sul conflitto palestinese. La sua linea è rimasta la stessa ancora oggi, ad esempio con la recente richiesta alla politica di garantire le unioni civili nello stato ebraico e la sua forte opposizione alla nuova “legge contro i boicottaggi”.