Breivik fa il matto?
Il suo avvocato elenca le sue "implausibili" richieste per collaborare con la polizia
Anders Behring Breivik, l’uomo che ha ammesso di avere azionato la bomba di Oslo e sparato ai partecipanti del campo estivo di Utøya, ha presentato una lunga lista di richieste che il suo avvocato ha definito «irrealistiche e testimoni del fatto che non si rende conto della situazione in cui si trova».
Breivik ha chiesto le dimissioni del governo norvegese e un incarico ministeriale «importante», per poter completare la riforma della società norvegese e europea. Poi ha chiesto di essere visitato da un medico giapponese. «Dice che uno specialista giapponese capirebbe meglio di un europeo i valori a cui si è ispirato», ha detto il suo avvocato Geir Lippestad. Subito dopo l’arresto Breivik aveva detto di essere stato aiutato da altre due cellule terroristiche, di cui per il momento la polizia non ha trovato nessuna traccia. Il suo avvocato sostiene che Breivik sarebbe disposto a collaborare con le autorità e fornire maggiori informazioni se le sue richieste fossero accolte.
La procura di Oslo sta valutando se accusare Anders Breivik, l’unico sospettato nonché reo confesso degli attacchi, di crimini contro l’umanità. Questa imputazione farebbe riferimento a una nuova sezione del Codice penale norvegese, introdotta nel 2008, e permetterebbe di condannare Breivik a trent’anni di reclusione. Per il momento Breivik è stato formalmente accusato di “atti di terrorismo”, la cui pena massima prevista è 21 anni. Nei giorni scorsi ha detto di avere compiuto il duplice attacco terroristico come parte di una serie di crociate contro la società europea, contaminata dall’immigrazione musulmana.
Lunedì 25 luglio, il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha tenuto un discorso davanti al municipio di Oslo nel corso della manifestazione organizzata per ricordare i morti dell’isola di Utøya e della città. Nel suo intervento, il primo ministro ha anche ricordato il 9 aprile del 1940, il giorno in cui i nazisti iniziarono l’occupazione del paese, nonostante la Norvegia si fosse dichiarata neutrale. Il discorso ha commosso e colpito favorevolmente la popolazione. Secondo l’Aftenposten, il giornale più letto in Norvegia, il discorso di Stoltenberg è stato il più importante mai pronunciato nel paese dalla fine della Seconda guerra mondiale.