La signora Okoshi misura le radiazioni di Fukushima
I giapponesi si fidano sempre meno dei dati ufficiali forniti dal governo, e iniziano a fare da sé
La signora Kiyoko Okoshi vive a Shidamyo, un remoto villaggio giapponese nella prefettura di Fukushima, a meno di 30 chilometri di distanza dai tre reattori nucleari danneggiati l’11 marzo scorso dallo tsunami che ha colpito la costa settentrionale del Giappone. Le autorità le avevano assicurato che il suo villaggio non era stato contaminato dalle radiazioni, ma lei non ci ha creduto e ha deciso di misurarle da sé. Ne parla il New York Times.
In aprile la signora Okoshi, spendendo cira 625 dollari, ha comprato un misuratore di radioattività e ha iniziato a raccogliere dati. Le sue analisi hanno registrato un livello di radiazioni potenzialmente pericoloso per l’organismo, se l’esposizione è prolungata: 67 microsievert all’ora. Le misurazioni amatoriali sono spesso poco attendibili, perché rilevano un solo tipo di radiazioni e spesso non sono in grado di calcolare il tempo di esposizione ma in questo caso sembrano trovare conferma nelle rilevazioni del Dipartimento dell’Energia americano e del governo giapponese.
Shinzo Kimura, un esperto di radiazioni che ha lasciato il Ministero della Salute giapponese per protestare contro la lentezza con cui il governo stava affrontando l’emergenza, ha fatto ulteriori rilievi nella zona e ha dimostrato che la signora Okoshi ha ragione. I materiali radioattivi vengono trasportati dal vento e non si depositano in modo uniforme sul territorio. Alcune zone presentano un livello di radioattività molto basso, mentre altre hanno fatto registrare livelli simili a quelli Chernobyl, il sito nucleare ucraino.
Le autorità giappponesi non hanno ancora risposto agli appelli della signora Okoshi, ma il suo non è un caso isolato. Sempre più cittadini stanno perdendo fiducia nei dati ufficiali diffusi dal governo giapponese e dal traballante primo ministro Naoto Kan. E quando a Tokyo è stato organizzato il primo seminario per imparare a usare i misuratori di radioattività si sono presentate più di 250 persone, costringendo gli organizzatori a lasciare fuori alcuni dei partecipanti. Anche qualche politico ha preso l’iniziativa: in diverse città della prefettura di Fukushima gli amministratori locali stanno ripulendo i campi sportivi delle scuole senza aspettare l’aiuto del governo centrale.